La festa di Ognissanti celebra la glorificazione di tutti i Santi che raggiunto hanno il cielo: Angeli, Martiri, Confessori, Vergini e tutti coloro che, attraverso le loro vite, hanno incarnato la fede e la virtù cristiana. Le sue radici risalgono al IV secolo, quando alcune chiese cominciarono a commemorare collettivamente i martiri che avevano sacrificato la loro vita per la cristianità.
Nel 609, Papa Bonifacio IV ottenne dall’imperatore Foca il Pantheon, che originariamente Marco Agrippa aveva dedicato a Giove Vendicatore, e lo consacrò alla fede cristiana dedicandolo a Maria Santissima, Regina di tutti i Martiri. Questo tempio, ribattezzato Santa Maria ad Martires, divenne il luogo di celebrazione per ricordare i martiri cristiani.
Con la fine delle persecuzioni, la Chiesa sentì il bisogno di estendere la celebrazione, includendo non solo i martiri ma anche tutte le anime sante che avevano raggiunto la santità vivendo la vita quotidiana, nelle stesse condizioni e provare comuni a ogni epoca e luogo. Per rispondere a questa necessità, la festa fu spostata dal 13 maggio al 1° novembre e dedicata a “tutti i Santi”.
Durante l’anno liturgico, la Chiesa celebra i Santi di cui conosce il nome, le opere e le virtù; tuttavia, esistono innumerevoli anime sante di cui non possediamo dettagli.
Questi santi sono presenti in ogni cultura e condizione sociale: nella gerarchia ecclesiastica, nei monasteri, nei deserti, tra lavoratori, famiglie, poveri, malati e in tutti coloro che hanno vissuto la fede con umiltà e dedizione nella quotidianità.
Molti di loro sono rimasti nascosti nelle pieghe della storia, ma il loro esempio di vita virtuosa e nascosto trova oggi nella festa di Ognissanti un omaggio che celebra il loro merito.
La solennità è, quindi, un momento per onorare questa “grande moltitudine” di cui parla San Giovanni nell’Apocalisse: un popolo immenso e innumerevole, di ogni nazione, tribù e lingua, che si presenta davanti al trono dell’Agnello, rivestito di vesti bianche e con rami di palma nelle loro mani.
In questa giornata veneriamo coloro che, nonostante le difficoltà e le privazioni, hanno vissuto una vita innocente e santa, chi ha saputo vedere il mondo nella sua vera essenza senza lasciarsi abbagliare, chi ha preservato umiltà e purezza pur tra gli onori e le ricchezze, e chi, aderendo ai principi del Vangelo con cuore sincero, ha raggiunto la santità.
La folla immensa di Santi che oggi onoriamo è per noi un segno di consolazione e una fonte d’ispirazione. Essi hanno superato gli ostacoli della vita e ora godono della felicità eterna; il loro esempio ci incoraggia a seguirli nel cammino della fede, ricordandoci che la santità è possibile anche nelle realtà più ordinarie e che tutti siamo chiamati a condividere un giorno la loro gioia celeste.
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