
San Valentino di Terni e i suoi discepoli. Codice: francese 185, Fol. 210. Vite di santi, Francia, Parigi, XIV secolo – Wikipedia, pubblico dominio
La figura di San Valentino è avvolta nel mistero, tra storia e leggenda.
Nato intorno al 176 d.C. a Interamna Nahartium, l’odierna Terni, Valentino divenne vescovo della città nel 197 e fu martirizzato a Roma durante il regno dell’imperatore Aureliano, intorno all’anno 270 o 273. La sua morte avvenne per decapitazione, e il suo corpo venne riportato a Terni dai suoi fedeli, che lo seppellirono sulla collina della città, dove ancora oggi riposa.
Il vescovo Valentino si recò a Roma per compiere un atto di misericordia: guarire un malato. Durante il suo soggiorno, con il suo fervore religioso, riuscì a convertire il filosofo Cratone e tre giovani discepoli ateniesi. Questa predicazione, però, attirò l’ostilità dei pagani, che lo denunciarono alle autorità. Processato e condannato, Valentino venne giustiziato il 14 febbraio 273.

Altare della chiesa di San Valentino progetto dell’arch. Luca Volpi, con la raffigurazione del santo, patrono di Terni e degli innamorati – Wikipedia, pubblico dominio
San Valentino, il Santo dell’Amore
Nel corso dei secoli, la sua fama si è diffusa ben oltre i confini italiani, attraversando continenti e oceani.
Oggi, San Valentino è celebrato in tutto il mondo: dal Giappone agli Stati Uniti, dall’America Latina all’Asia e all’Oceania, è universalmente riconosciuto come il santo dell’amore.
L’associazione tra San Valentino e gli innamorati ha origine dalla tradizione medievale anglosassone, secondo la quale il 14 febbraio segnava l’inizio della stagione dell’accoppiamento degli uccelli. Da questa credenza nacque il detto popolare: “San Valentino, la primavera è vicino“. La sua figura divenne così simbolo di amore e riconciliazione, tanto che molte coppie si rivolgevano a lui per ottenere una benedizione o per ristabilire la pace nei momenti di crisi.
San Valentino è il patrono della città di Terni, di Breno e di Passau. Oltre a proteggere gli innamorati, è anche il santo patrono dei giovani. In alcune rappresentazioni iconografiche appare come un “soldato di Cristo” e viene invocato per guarire dai dolori al ventre, contro gli svenimenti, le cadute e persino la peste.
Così, tra fede, devozione e leggenda, San Valentino continua a essere un simbolo universale di amore e speranza.

San Valentino battezza santa Lucilla, opera eseguita nel 1575 da Jacopo Bassano, oggi al Museo civico di Bassano del Grappa – Wikipedia, pubblico dominio

Valentino di Terni – Dipinto di Leonhard Beck. Museo Nazionale della Fortezza di Coburgo – Wikipedia, pubblico dominio
La figura di San Valentino è avvolta nel mistero, intrecciata con racconti leggendari che celebrano l’amore in tutte le sue forme. Tra queste, due storie in particolare spiccano per la loro bellezza e il loro significato simbolico.
La Rosa della Riconciliazione
Si narra che un giorno San Valentino, passeggiando nel suo giardino, sentì le voci alterate di due giovani fidanzati che stavano litigando.
Mosso dalla compassione, colse una splendida rosa e si avvicinò alla coppia. Offrì loro il fiore e li invitò a stringerne insieme il gambo, facendo attenzione a non pungersi con le spine. Li esortò a pregare affinché il loro amore fosse forte e duraturo.
Quel gesto toccò profondamente i due innamorati, che poco tempo dopo tornarono da Valentino per chiedere la sua benedizione in vista del matrimonio. La storia si diffuse rapidamente, tanto che il 14 di ogni mese gli innamorati iniziarono a recarsi dal vescovo di Terni per ricevere la sua benedizione.
Con il tempo, questa tradizione venne concentrata in un’unica data: il 14 febbraio, giorno in cui, nel 273 d.C., San Valentino trovò la morte, trasformandosi così nel patrono degli innamorati.
L’Amore di Serapia e Sabino
Un’altra leggenda racconta l’amore tra Serapia, una giovane cristiana, e Sabino, un centurione romano. I due si amarono profondamente, ma la famiglia di Serapia si oppose alla loro unione, poiché Sabino non condivideva la loro fede.
Determinato a stare con la donna che amava, Sabino si rivolse a San Valentino, chiedendo di essere battezzato per poterla sposare. Il vescovo accettò e iniziò i preparativi per la cerimonia. Tuttavia, il destino aveva in serbo una prova crudele: Serapia si ammalò gravemente di tisi e la sua vita si avviò rapidamente verso la fine.
Disperato, Sabino chiese a Valentino di battezzarlo immediatamente e di unirli in matrimonio prima che fosse troppo tardi. Il vescovo celebrò il rito accanto al letto della giovane e, alzando le mani al cielo per benedire la coppia, si dice che un sonno eterno avvolse gli sposi, unendoli per sempre nell’amore e nella pace.
Queste leggende hanno attraversato i secoli, alimentando il mito di San Valentino come protettore degli innamorati e simbolo dell’amore eterno.
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