Alberto Magno in un affresco di Tommaso da Modena, Treviso, 1352 – Wikipedia, pubblico dominio

Alberto Magno, noto anche come Sant’Alberto il Grande, Alberto di Colonia o Doctor Universalis, nacque a Lauingen, in Svevia, intorno al 1206 (sebbene alcune fonti propongano la data del 1193) e morì a Colonia il 15 novembre 1280.

Figura centrale del pensiero medievale, fu un vescovo domenicano di straordinaria erudizione, celebrato per la sua capacità di armonizzare fede e ragione.
Con la sua opera, Alberto pone le basi per un’importante sintesi tra il pensiero aristotelico e la dottrina cristiana, esercitando una profonda influenza sulla filosofia e la teologia del suo tempo. Il suo contributo lo rese uno dei più illustri maestri di San Tommaso d’Aquino e gli valse la venerazione come patrono degli scienziati e il titolo di Dottore della Chiesa da parte del cattolicesimo

Alberto era il figlio minore del Conte di Bollstädt. Poco si sa dei suoi primi studi, né se li intraprese privatamente o presso scuole locali. Da giovane, si trasferisce a Padova, attratto dalla fama dell’Università per le arti liberali e motivato anche dalla presenza di uno zio che risiedeva in città.
I dati esatti di questo trasferimento restano incerti. Tuttavia, nel 1223, l’incontro con il Beato Giordano di Sassonia, secondo Maestro Generale dell’Ordine Domenicano, fu decisivo: Alberto abbracciò la vita religiosa entrando nei domenicani.
Resta ignoto se egli abbia proseguito gli studi a Padova, Bologna, Parigi o Colonia, ma ovunque si trovasse, la sua sete di sapere e il suo impegno intellettuale posero le fondamenta per il suo futuro ruolo di spicco nella filosofia e nella scuola di teologia.

Vicente Salvador Gomez – La Vergine Maria appare a Sant’Alberto Magno, 1660, Museo delle belle Arti di Valencia – Wikipedia, pubblico dominio

Dopo aver completato la propria formazione, Alberto Magno intraprese l’insegnamento della teologia in diverse città, tra cui Hildesheim, Friburgo, Ratisbona, Strasburgo e Colonia. Mentre si trovava nel convento di Colonia, immerso nello studio del Liber Sententiarum di Pietro Lombardo quando, nel 1245, gli fu imposto di andare a Parigi. Qui si laureò all’università locale nota come la più celebre scuola di teologia. 

Alberto Magno – Finestra in vetro piombato (particolare) nella chiesa parrocchiale cattolica dell’Assunzione di Maria a Üxheim – Wikipedia – Foto:: Reinhardhauke – Opera propria rilasciata con licenza CC BY-SA 3.0

Alberto ha svolto un ruolo cruciale nella riforma degli studi domenicani. Nel Capitolo Generale dei Domenicani tenutosi a Valenciennes nel 1250, insieme a San Tommaso d’Aquino e Pierre de Tarentaise, contribuì a definire le linee guida per l’organizzazione degli studi e il sistema di meriti all’interno dell’ordine. Nel 1254 fu nominato provinciale per la Germania, una carica impegnativa che svolse con grande responsabilità. Nel 1256 si recò a Roma per difendere gli ordini mendicanti dagli attacchi del teologo Guglielmo di Saint-Amour, il cui libro, De novissimis temporum periculis, venne  condannato da Papa Alessandro IV il 5 ottobre 1256… 

Nel 1278, Alberto Magno iniziò a mostrare segni di declino mentale: la sua memoria, fino ad allora vivida e acuta, cominciò a vacillare.
La mente brillante, che aveva dedicato la vita allo studio e all’insegnamento, lentamente si oscurò, e il corpo, indebolito da anni di rigore ascetico e intenso lavoro, cedette sotto il peso dell’età avanzata. Morì nel 1280 e fu sepolto nella chiesa parrocchiale di Sant’Andrea a Colonia.

La Chiesa cattolica, riconoscendo il suo contributo alla teologia e alla filosofia, lo ha onorato nel tempo con titoli e riconoscimenti. Nel 1931, papa Pio XI lo proclamò Dottore della Chiesa universale, celebrandone la santità e la vasta dottrina. Successivamente, nel 1941, papa Pio XII lo dichiarò Patrono dei cultori delle scienze naturali.

.

 

Condividi: