Le informazioni biografiche su San Giuseppe provengono quasi esclusivamente dai brevi riferimenti nei Vangeli di Matteo e Luca. I testi apocrifi, essendo di natura leggendaria, non offrono un contributo attendibile.
Giuseppe apparteneva alla discendenza di Davide, come conferma l’angelo quando lo chiama «Giuseppe, figlio di Davide».
L’evento centrale della sua vita è il matrimonio con Maria, contratto probabilmente in giovane età o nella piena maturità.
Secondo una tradizione popolare, Giuseppe avrebbe gareggiato con altri pretendenti per la mano di Maria e sarebbe stato scelto dopo che il suo bastone fiorì miracolosamente, mentre quelli degli altri rimasero secchi. Questa leggenda, al di là del suo valore narrativo, ha un profondo significato simbolico: dal tronco ormai inaridito dell’Antico Testamento rifiorisce la grazia sotto la luce della Redenzione.

Raffaello Sanzio – Sposalizio della Vergine (1504), Pinacoteca di Brera, Milano – Wikipedia, pubblico dominio
Il matrimonio tra Giuseppe e Maria fu autentico, pur restando verginale. Dopo il fidanzamento, Giuseppe si accorse dei segni evidenti della maternità di Maria.

Philippe de Champaigne – Il sogno di San Giuseppe – Wikipedia, pubblico dominio
Pur non mettendo in dubbio la sua integrità, pensò di allontanarla in segreto per non esporla a disonore.
Il Vangelo lo definisce «uomo giusto», un aggettivo che illumina in modo straordinario la sua figura in quel momento difficile. Giuseppe non volle cedere ai sospetti né avallare con la sua presenza un evento che non riusciva a comprendere.
L’angoscia di Giuseppe si dissolse quando un angelo gli parlò in sogno, rivelandogli il mistero della nascita di Gesù. Accettando con fede il volere divino, egli accolse Maria nella sua casa e la accompagnò a Betlemme per il censimento.
Lì, nel silenzio della notte, nacque il Verbo eterno, accolto dall’umile adorazione dei pastori e dai doni preziosi dei Magi, ma anche minacciato dalla crudeltà di Erode, che costrinse la Sacra Famiglia a fuggire in Egitto.
Dopo un periodo di esilio, Giuseppe riportò la famiglia a Nazareth, dove vissero una quotidianità operosa e serena. L’ultima menzione evangelica su di lui risale all’episodio dello smarrimento e ritrovamento di Gesù nel tempio, quando il bambino aveva dodici anni. Dopodiché, il Vangelo sembra congedarsi da Giuseppe con un’immagine suggestiva della Sacra Famiglia:
Gesù, crescendo sotto lo sguardo di Maria e Giuseppe, progrediva «in sapienza, statura e grazia».

Scene della vita di San Giuseppe: la morte del santo. Pannello superiore di una vetrata da una cappella absidale della chiesa di Saint-Austremonius di Issoire, Alvernia, Francia. – Wikipedia, pubblico dominio
Si ritiene che Giuseppe sia morto prima dell’inizio della vita pubblica di Gesù. Pur avendo vissuto nell’umiltà, il suo ruolo fu straordinario: fu il padre putativo del Figlio di Dio, un uomo giusto scelto per custodire il mistero dell’Incarnazione.
Anche dopo la sua morte, la sua figura rimase nell’ombra per secoli, fino a quando il suo culto iniziò a diffondersi nel IX secolo.
Nel 1621, Papa Gregorio XV dichiarò il 19 marzo festa di precetto, mentre nel 1870 Pio IX proclamò San Giuseppe patrono della Chiesa universale, riconoscendone ufficialmente l’importanza nella storia della salvezza.

Andrea Camassei – San Giuseppe – Wikipedia, pubblico dominio
Il Nuovo Testamento non riporta alcuna parola pronunciata da San Giuseppe. Quando Gesù inizia la sua vita pubblica, Giuseppe è probabilmente già scomparso, poiché non viene menzionato, ad esempio, alle nozze di Cana. Tuttavia, non sappiamo né quando né dove sia morto, né dove sia stato sepolto. Curiosamente, mentre la tomba di Abramo, vissuto secoli prima, è nota, quella di Giuseppe è rimasta avvolta nel mistero. Il Vangelo, però, gli attribuisce un titolo significativo: lo chiama «giusto».
Nel linguaggio biblico, il termine «giusto» indica colui che osserva la Legge non solo nella lettera, ma anche nello spirito, riconoscendola come espressione della volontà di Dio. Giuseppe, discendente dalla casa di Davide, era un semplice artigiano, un falegname. Contrariamente all’iconografia tradizionale che spesso lo raffigura come un anziano, Giuseppe era in realtà un uomo nel pieno della sua giovinezza, innamorato di Maria. Secondo gli usi ebraici dell’epoca, il loro fidanzamento era un vincolo giuridicamente assimilabile al matrimonio: durava un anno, senza coabitazione né rapporti coniugali, e si concludeva con una festa, durante la quale la sposa veniva introdotta nella casa dello sposo, dando inizio alla vita matrimoniale.
Se durante il fidanzamento una donna concepiva un figlio, il futuro marito gli attribuiva il proprio nome. Se invece veniva ritenuta infedele, poteva essere denunciata al tribunale locale e, secondo la legge, condannata alla lapidazione.
Il Vangelo di Matteo racconta che, prima ancora che Maria e Giuseppe andassero a vivere insieme, ella si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.
Giuseppe, da uomo giusto qual era, decise di ripudiarla in segreto per non esporla alla pubblica infamia.

Legnanino – Il sogno di San Giuseppe – Wikipedia, pubblico dominio
Mentre era ancora incerto sul da farsi, un angelo gli apparve in sogno e lo rassicurò:
«Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché ciò che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Ella partorirà un figlio, e tu lo chiamerai Gesù; egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati» (Mt 1,20-21).
Giuseppe si trovò così di fronte a una scelta decisiva: accogliere o meno il piano di Dio.
Ogni vocazione implica un atto di libertà, perché Dio non impone mai la sua volontà con la forza. Giuseppe avrebbe potuto rifiutare, ma per amore di Maria e con fiducia nel disegno divino, scelse di dire sì.
Come riporta il Vangelo, «fece come l’Angelo del Signore gli aveva ordinato, e prese con sé sua moglie» (Mt 1,24).
Con questa obbedienza immediata, Giuseppe si unì all’opera della Redenzione.

Guido Reni – San Giuseppe con Gesù Bambino – Wikipedia, pubblico dominio
Spesso si sottolinea il «sì» di Maria, ma è altrettanto importante ricordare il «sì» di Giuseppe, che, superando ogni prudenza umana e le convenzioni sociali del suo tempo, lasciò che fosse l’amore a vincere.
Accettò con fede il mistero dell’Incarnazione e si consacrò completamente alla sua missione. Fu sposo, custode, guida e sostegno: il primo devoto di Maria, il primo a consacrarsi a lei con tutto se stesso.
Vedi anche:
- San Giuseppe e la Sacra famiglia
- San Giuseppe lavoratore
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