21 novembre, memoria mariana di origine devozionale
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Marco 3, 31-35
In quel tempo, giunsero la madre e i suoi fratelli e, stando fuori, lo mandarono a chiamare.
Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: «Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano».
Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».
Girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre».
La festa odierna dedicata alla Vergine Maria è il risultato di molteplici tradizioni e riflessioni teologiche. Uno dei punti di riferimento principali è il Protovangelo di Giacomo, un testo apocrifo non incluso tra i libri canonici della Bibbia, che narra della nascita di Maria da Gioacchino e Anna a Gerusalemme, in una casa vicina al Tempio.
Altri testi apocrifi forniscono dettagli sulla vita quotidiana della Madre di Gesù, descrivendola come una donna dedita interamente a realizzare la promessa fatta all’angelo: essere la serva del Signore. Queste descrizioni hanno ispirato molti autori sacri a proporre Maria come modello di vita consacrata, un esempio di totale donazione a Dio.
La Presentazione di Maria al Tempio è quindi interpretata come una vera e propria consacrazione al Signore.
In quell’atto, Maria viene offerta a Dio, e Dio, nella sua infinita misericordia, ce la restituisce come Madre di tutti i credenti.
Il Vangelo di oggi mette in luce il tratto essenziale della vita di Maria: essere la donna dell’ascolto, colei che ha accolto e vissuto pienamente la volontà di Dio. Le sue parole all’angelo, “Eccomi, sono la serva del Signore. Avvenga per me secondo la tua parola”, diventano un esempio per ogni cristiano chiamato a seguire il suo esempio di docilità e obbedienza alla Parola divina.
Imitando Maria nell’ascolto e nell’accoglienza della Parola, possiamo entrare in una profonda comunione con Cristo, simile a quella vissuta da lei nel portare in grembo il Salvatore del mondo. Gesù stesso ci ricorda: “Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre”.
Maria, come tempio vivente di Dio, ha accolto il Verbo incarnato; noi, seguendo il suo esempio, siamo chiamati a incarnare quella stessa Parola nella nostra vita quotidiana.
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Nota:
Il racconto della Presentazione di Maria al Tempio non trova riscontro nei testi sacri canonici, ma è narrato con grande ricchezza di dettagli nei testi apocrifi.
Questi scritti antichi, per quanto simili per certi aspetti ai libri della Bibbia, non sono riconosciuti dalla Chiesa come ispirati da Dio e quindi non fanno parte della Sacra Scrittura.
Secondo gli apocrifi, la Presentazione di Maria al Tempio fu un evento ricco di simbolismo e straordinarietà.
Si narra che Maria, in adempimento di una promessa fatta dai suoi genitori Gioacchino e Anna, fu condotta al Tempio all’età di tre anni. Era accompagnata da un corteo di giovani fanciulle ebree che portavano torce accese, alla presenza delle autorità di Gerusalemme, mentre gli angeli cantavano.
Un elemento particolarmente significativo è la descrizione di Maria che sale i quindici gradini del Tempio senza alcun aiuto, nonostante la sua tenera età. Gli apocrifi aggiungono che durante la sua permanenza nel Tempio, Maria riceveva un nutrimento straordinario portato dagli angeli e che non viveva con le altre bambine, ma nel Sancta Sanctorum, lo spazio sacro visitato una sola volta all’anno dal Sommo Sacerdote.
Se da un lato queste descrizioni appaiono amplificate e ricche di elementi prodigiosi, la realtà spirituale di questo episodio è probabilmente più semplice, ma non meno gloriosa. La Presentazione di Maria al Tempio, al di là del suo aspetto concreto, rappresenta il suo totale affidamento a Dio. Attraverso questo atto di servizio al Signore, Maria iniziò a preparare il suo corpo e la sua anima per diventare la dimora del Figlio di Dio.
In questo contesto, risuona con forza l’insegnamento di Cristo: “Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano.”
Maria, accogliendo e vivendo la Parola, si rende modello di fede e obbedienza per ogni credente.
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