
Maestro anonimo, storie di Santa Margherita da Cortona, 1298 circa – Wikipedia, pubblico dominio
Margherita nacque nel 1247 in un piccolo villaggio toscano, Laviano, all’interno di una famiglia umile. La sua infanzia fu segnata da una dolorosa perdita: la madre, donna devota e affettuosa, morì quando lei aveva solo sette anni.
Due anni dopo, il padre si risposò, ma la matrigna non nutriva alcun affetto per la bambina e le rese la vita difficile.
Crescendo, Margherita divenne una giovane di straordinaria bellezza e, all’età di diciassette anni, fuggì con un nobile, stabilendosi nel suo castello vicino Montepulciano.
La sua vita si trasformò: si vestiva con abiti sfarzosi, indossava gioielli preziosi e conduceva un’esistenza agiata. Tuttavia, nel suo cuore restava una profonda generosità: aiutava i poveri e non esitava a soccorrere chi era nel bisogno. Dal legame con il nobile nacque anche un figlio, ma il matrimonio, che lei tanto desiderava, non arrivò mai. Il suo amante, legato alle rigide convenzioni sociali, non volle sposarla.
Nel 1273, un tragico evento sconvolse la sua vita: l’uomo partì per un viaggio e non fece più ritorno.

Antonio Bresciani – Santa Margherita in penitenza – Wikipedia, pubblico dominio
Fu il suo fedele cane a guidarla nel bosco, dove scoprì il corpo senza vita e sfigurato del suo compagno. La sua morte rimase avvolta nel mistero. Sconvolta, Margherita si interrogò sul destino dell’anima di quell’uomo e su quello della propria esistenza. Decisa a cambiare vita, lasciò Montepulciano insieme al figlio.
Giunta nella sua città natale, tentò di ottenere ospitalità dal padre, ma la matrigna le chiuse la porta.
Abbandonata a se stessa, ebbe un momento di debolezza: guardando verso Montepulciano, pensò di tornare indietro, usando la sua bellezza per trovare protezione. Tuttavia, una forza interiore la spinse a resistere alla tentazione e a cercare un nuovo cammino.
Ispirata dalla fede, si diresse a Cortona, dove i frati francescani, noti per la loro misericordia verso i peccatori, accettarono di guidarla spiritualmente.
Due donne caritatevoli le offrirono rifugio e la presentarono ai religiosi, tra cui spiccavano Frate Giovanni da Castiglione e Frate Giunta Bevegnati. Quest’ultimo divenne il suo confessore e, anni dopo, il suo biografo.

Il Convento delle Celle di Cortona – Wikipedia, immagine: Copyrighted free use
Margherita visse per tre anni in una modesta baracca, dedicandosi alla penitenza e alla preghiera. Solo quando i frati furono certi della sua sincerità, le permisero di entrare nel Terzo Ordine Francescano.
Suo figlio fu mandato a studiare ad Arezzo e, seguendo le orme della madre, divenne a sua volta frate.
All’inizio, Margherita si sostentava lavorando come bambinaia e assistente per le signore della città. Poi, si dedicò completamente alla cura dei poveri e dei malati, vivendo di elemosina e condividendo tutto con chi ne aveva più bisogno. La sua fama di santità si diffuse e, nel 1286, il vescovo di Arezzo le concesse uno statuto ufficiale per organizzare la sua opera di carità.
Fondò la Congregazione delle “Poverelle” e aprì un ospedale, seguito dalla Confraternita di Nostra Signora della Misericordia, che riuniva donne benestanti desiderose di aiutare i bisognosi.

Gaspare Traversi – Santa Margherita da Cortona – Metropolitan Museum of Art, New York – Wikipedia, pubblico dominio (CC0)
La sua vita era segnata da un’estrema austerità: dormiva poche ore a notte, pregava incessantemente, vestiva di stracci e si nutriva appena. Le sue pratiche di mortificazione erano così severe che il suo confessore le chiese più volte di moderarsi. In preda a un forte disprezzo per la propria bellezza, tentò persino di sfigurarsi il volto, ma Frate Giunta glielo impedì.

Jacopo Alessandro Calvi – Estasi di santa Margherita – Wikipedia, pubblico dominio
Col tempo, Margherita fu considerata una guida spirituale: molti penitenti si rivolgevano a lei per consiglio, mentre si raccontava che, grazie alle sue preghiere, peccatori si convertissero, malati guarissero e persino un giovane morto fosse tornato in vita.
Nel 1288 si ritirò nella chiesa di San Basilio, sulle colline di Cortona, dove trascorse gli ultimi anni in contemplazione.

Cortona, esterno basilica di Santa Margherita – Wikipedia, foto di Sailko, opera propria rilasciata con licenza CC BY-SA 4.0
Morì il 22 febbraio 1297, all’età di 50 anni. La chiesa fu poi ricostruita e dedicata a lei. Ancora oggi, il suo corpo incorrotto è custodito in un’urna d’argento sull’altare maggiore del santuario di Cortona.
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