L’anno 1381 segna, secondo molti, la nascita di Margherita Lotti a Roccaporena, figlia di Antonio e Amata Ferri.
Fin da giovane, Rita desiderava consacrarsi a Dio, ma i suoi genitori, ormai anziani, vollero che si sposasse prima della loro morte.
Obbediente e rispettosa, Rita accettò la loro volontà e si unì in matrimonio a Paolo Mancini.
Nonostante il carattere difficile e rissoso di Paolo, Rita con il suo amore e la sua pazienza riuscì a cambiarlo profondamente.
Dal loro matrimonio nacquero due gemelli, Giacomo Antonio e Paolo Maria, che crebbero circondati dall’affetto della madre. Tuttavia, la felicità familiare fu tragicamente interrotta dall’omicidio di Paolo, avvenuto di notte nei pressi del mulino di Remolida, forse per vecchie vendette o ragioni politiche.
Le ultime parole di Paolo furono di amore e perdono, e Rita accolse questo messaggio come un invito a riconciliare la famiglia e pacificare gli animi. Con grande dolore, pregò Dio affinché i suoi figli non si macchiassero di vendetta. Entrambi morirono a meno di un anno dalla morte del padre, liberando Rita dal timore che si lasciassero consumare dall’odio.
Rimasta sola, Rita si dedicò alle opere di misericordia e alla riconciliazione con gli assassini del marito, una condizione necessaria per realizzare il suo desiderio di entrare nel monastero di Santa Maria Maddalena a Cascia.
Dopo ripetuti tentativi, Rita fu finalmente accolta nel 1417, dove trascorse quarant’anni in preghiera e amore verso Dio e il prossimo.
Nel Venerdì Santo, durante la processione del Cristo Morto, avvenne un evento straordinario: Rita ricevette una spina sulla fronte, un dono divino che portò per quindici anni come segno d’amore e unione con la Passione di Cristo.
Sopportò il dolore con eroica serenità, trasformandolo in una fonte di forza spirituale per il suo apostolato. Salvo una breve pausa durante un pellegrinaggio a Roma, la ferita rimase aperta fino alla sua morte.
Rita morì il 22 maggio 1457, dopo aver vissuto una vita di straordinaria santità.
La sua festa liturgica, celebrata ogni 22 maggio, è accompagnata dalla benedizione delle rose, simbolo del miracolo avvenuto nell’inverno della sua vita.
Oggi, il Santuario di Santa Rita a Cascia, costruito tra il 1937 e il 1955, custodisce le sue spoglie mortali ed è meta di migliaia di pellegrini.
Conosciuta come la “santa degli impossibili” per i miracoli straordinari attribuiti alla sua intercessione, Santa Rita è un modello di vita per sposi, madri e consacrati, incarnando amore, perdono e fede incrollabile.
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