Il nome di Santa Valpurga è stato trascritto in diverse forme nel corso dei secoli: Valpurga, Valburga o Valpurgis. Questa figura rappresenta una delle più significative tra i missionari inglesi dell’VIII secolo, impegnati nella diffusione e organizzazione del cristianesimo nelle terre germaniche.
L’impresa missionaria è guidata da Vinfrido, meglio conosciuto come San Bonifacio, l’“apostolo della Germania”. Bonifacio coinvolse molti membri della sua famiglia in questa missione, e tra questi vi era anche Valpurga.
Formata nel monastero del Wessex, Valpurga si unì a un gruppo di religiose inglesi per raggiungere la Germania, dove contribuì attivamente all’opera di evangelizzazione.
In questo stesso gruppo si trovava anche Santa Lioba (o Leoba), una religiosa educata nel monastero di Thanet e destinata a diventare una figura di spicco del monachesimo femminile nel contesto tedesco.
Di stirpe inglese, Santa Valpurga era sorella di due altri santi: Villibaldo, vescovo di Eichstätt in Baviera, e Vinnibaldo, abate di un innovativo monastero “doppio” a Heidenheim. Questo tipo di monastero, che prevedeva la coesistenza di una comunità maschile e una femminile sotto un’unica guida, era una tradizione importata dall’Inghilterra.
Dopo la morte di Vinnibaldo nel 761, Valpurga assunse la guida dell’abbazia di Heidenheim, diventando badessa e quindi una delle rare figure femminili a esercitare autorità anche su una comunità maschile. Sotto la sua guida, l’abbazia si affermò come un centro di irradiazione religiosa e culturale, in piena sintonia con lo spirito benedettino, fornendo aiuto concreto alla popolazione locale.
La comunità di Heidenheim, oltre alla preghiera e al lavoro, era anche un luogo di produzione intellettuale. Tra le monache si distinse Ugeburga, autrice della biografia dei fratelli di Valpurga, Villibaldo e Vinnibaldo.
La notte di Valpurga
Nelle antiche tradizioni germaniche, la notte tra il 30 aprile e il 1º maggio segnava il pieno avvento della primavera. Questa ricorrenza era celebrata con veglie e rituali, che più tardi furono interpretati dai cristiani come un raduno di streghe intenti a danzare in onore della Luna sul monte Brocken, un luogo avvolto da leggende e mistero. Per contrastare queste presunte manifestazioni demoniache, la Chiesa sovrappose alla celebrazione pagana la festa dedicata a Santa Valpurga, trasformandola nella famosa “Notte di Valpurga“.
La leggenda di questa notte come un sabba, ossia un ritrovo di streghe e demoni, fu immortalata anche da Goethe nel suo capolavoro Faust, contribuendo a consolidarne il fascino e la notorietà.
Dopo la morte della santa, avvenuta nell’VIII secolo, le sue spoglie furono trasferite a Eichstätt, nell’Abbazia di Santa Valpurga, per ordine del vescovo Otgar, il 1º maggio 870. Questo evento sancì il legame tra la santa e la data della celebrazione.
Secondo una leggenda successiva, dalla tomba di Santa Valpurga iniziò a sgorgare un liquido misterioso, noto per i suoi presunti poteri taumaturgici, che accrebbe ulteriormente la devozione popolare nei suoi confronti.
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