San Zenobio, noto anche come Zanobi, nacque a Firenze nel IV secolo. Il suo nome, di origine greca, significa “colui che vive per volontà di Zeus“.
Proveniente da una famiglia pagana, ricevette un’istruzione rigorosa ma fu il vescovo Teodoro a guidarlo verso la conversione al Cristianesimo.
Zenobio non solo abbracciò la nuova fede, ma riuscì anche a convincere i suoi genitori a seguirlo in questo cammino.
Tra il 366 e il 386, fu chiamato a Roma da Papa Damaso, che gli affidò importanti missioni, inclusi incarichi diplomatici a Costantinopoli. Al termine del pontificato di Damaso, Zenobio tornò a Firenze, dove si dedicò con fervore all’attività apostolica. Alla morte del vescovo locale, fu scelto come suo successore, diventando guida spirituale della città.
Nel 406, Firenze si trovò a fronteggiare il suo primo assedio in quasi cinque secoli. Una massiccia orda di Ostrogoti, guidata dal re Radagaiso, aveva attraversato le Alpi devastando l’Italia con saccheggi e distruzione. La città, tuttavia, era ben fortificata e pronta a resistere. Gli Ostrogoti, privi di strategie avanzate e macchine d’assedio, cercarono di piegare Firenze attraverso un blocco prolungato, ma finirono per essere colpiti dalla fame e dalla sete più degli stessi assediati, grazie anche all’incoraggiamento e alle preghiere di Zenobio.
Radagaiso, frustrato dall’impasse, divise le sue truppe, posizionandole in parte sulle colline intorno a Fiesole. Nel frattempo, l’esercito romano guidato dal generale Stilicone arrivò in soccorso. Con astuzia tattica, Stilicone attirò i barbari in un’imboscata nei pressi della valle del Mugnone, dove inflisse loro una sconfitta devastante.
Radagaiso fu catturato e giustiziato, e i superstiti del suo esercito vennero venduti come schiavi. La vittoria, avvenuta il 23 agosto 406, fu attribuita a un intervento divino: secondo la leggenda, la Vergine Reparata apparve in cielo come protettrice della città.
San Zenobio è ricordato non solo per la sua leadership durante quei momenti critici, ma anche per i suoi numerosi miracoli e il dono della guarigione.
Sacerdote e martire, si spense intorno al 417, subendo atroci torture. Le sue reliquie sono oggi conservate nella cattedrale di Santa Maria del Fiore, a testimonianza della sua santità e del suo profondo legame con Firenze.
Il Sasso di San Zenobio, con le sue dimensioni imponenti e il colore scuro attraversato da affascinanti venature violacee, potrebbe ricordare un frammento di meteorite precipitato sulla terra dopo un’esplosione cosmica.
Tuttavia, i geologi hanno escluso questa ipotesi, identificandolo come un semplice blocco di roccia. In origine, il masso era molto più grande, ma nel tempo è stato ridotto per ricavare materiale utile alla costruzione delle strade della zona, un tempo realizzate esclusivamente con sassi e ghiaia.
Intorno al Sasso di San Zenobio aleggia una leggenda popolare che racconta un’origine misteriosa: si dice che il masso sia stato gettato in quel luogo da qualcuno, aggiungendo un alone di mistero e fascino alla sua storia.
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