Andrea, fratello di Pietro e primo apostolo di Cristo, nasce intorno al 6 a.C. nella città costiera di Betsaida, situata vicino alla Galilea. Anche lui, come il fratello, sarà chiamato a seguire Gesù e oggi è venerato come santo sia dalla Chiesa cattolica che da quella ortodossa.
Betsaida, il cui nome significa “casa del pescatore”, fu assegnata nel 4 a.C. a Erode Filippo, figlio di Erode il Grande, che ne estese i confini e la rinominò “Giulia” in onore della figlia dell’imperatore Augusto.
Andrea proveniva da una famiglia di pescatori: suo padre Giovanni, conosciuto anche come Giona, e suo fratello Simon Pietro, con il quale condivideva la professione di pescatore.
Il Vangelo secondo Andrea
I Vangeli ufficialmente riconosciuti e giunti fino a noi in forma integrale sono quattro: Matteo, Marco, Luca e Giovanni, ciascuno dei quali narra la vita di Cristo da una prospettiva specifica. Tuttavia, esistono anche i cosiddetti vangeli apocrifi, e tra questi troviamo gli Atti di Andrea .
Questi scritti, come altri apocrifi, vennero respinti dalla Chiesa. Fu papa Gelasio I, il 49º vescovo di Roma, a emettere un decreto che escludeva il Vangelo di Andrea dal corpus riconosciuto, giudicandolo inadeguato per la dottrina ufficiale.
In seguito, i contenuti degli Atti di Andrea vennero riordinati, modificati e pubblicati dal teologo e filologo tedesco Konstantin von Tischendorf nel volume “Acta apostolorum apocrypha” nel 1821.
Nella tradizione cristiana e nell’iconografia, Sant’Andrea è associato a tre simboli:
- la croce decussata (a forma di X)
- i pesci
- la rete da pesca
Questi elementi sono il riflesso della sua vita e del suo martirio, oltre a rappresentare il suo legame con il mondo della pesca. Non sorprende, dunque, che Sant’Andrea sia venerato come protettore dei pescatori, dei pescivendoli e dei produttori di corde, mestieri che richiamano la sua storia.