Barbara nacque nel 273 d.C. a Nicomedia, nell’attuale regione di Izmit o Kocaeli, in Turchia. È invocata tradizionalmente contro fulmini, incendi e morti improvvise.
Santa Barbara è riconosciuta come patrona degli artificieri, dell’artiglieria, del genio militare, della Marina Militare Italiana, dei vigili del fuoco e dei minatori.
La biografia di Santa Barbara, martire cristiana, si è evoluta nel tempo in narrazioni talmente variegate e complesse da rendere difficile identificare con precisione le fonti originali e i contesti storici in cui queste storie sono emerse.
Un elemento comune alle diverse versioni è l’incertezza sulle coordinate storiche e geografiche del suo martirio. Le cronache lo collocano sotto vari imperatori, tra cui Massimino il Trace (235-238), Massimiano (286-305) e Massimino Daia (308-313), in luoghi che spaziano da Antiochia a Nicomedia, da Eliopoli fino, secondo alcune tradizioni latine, alla Toscana.
La leggenda narra che suo padre, Dioscoro, un pagano, ordinò la costruzione di una torre per rinchiuderla e proteggerla dagli sguardi degli uomini. Quando le propose di sposarsi, Barbara, che desiderava consacrarsi a Dio, rifiutò categoricamente. Durante un’assenza del padre, fece modificare la torre aggiungendo tre finestre come simbolo della Trinità e si battezzò autonomamente.
Quando Dioscoro scoprì la sua conversione al cristianesimo, reagì violentemente, tentando di ucciderla. Barbara riuscì a fuggire, ma fu catturata e consegnata al governatore per subire torture crudeli.
Dopo aver resistito a flagellazioni e altre sofferenze, fu miracolosamente guarita in prigione durante la notte. Tuttavia, i supplizi continuarono, condivisi con Giuliana, un’altra cristiana che aveva professato la sua fede.
Barbara fu umiliata, mutilata e trascinata nuda per le strade, ma pregò Dio che le concedesse un velo per coprire la sua nudità.
Alla fine, fu condannata alla decapitazione, eseguita proprio da suo padre. Subito dopo l’atto, Dioscoro fu colpito e annientato da un fulmine, evento che consolidò l’associazione di Barbara con la protezione dai fulmini e dal fuoco.
La festa di Santa Barbara si celebra il 4 dicembre, e il suo culto si diffuse particolarmente dal IX secolo in poi, con grande fervore in regioni italiane come Venezia (Torcello), la Toscana, l’Umbria, la Sabina e la Sicilia. Inserita tra i 14 santi ausiliatori, è invocata contro le morti improvvise, motivo per cui divenne patrona di artiglieri, minatori, vigili del fuoco e di tutti coloro che affrontano pericoli legati a fuoco e fulmini.
Nelle arti figurative, i suoi attributi principali includono la corona, la palma e la spada, simboli del martirio; il pavone, in ricordo del miracolo che trasformò le verghe del padre in piume di pavone; la torre, che richiama la sua prigionia; e la pisside, che la rende portatrice dei sacramenti per i moribondi. Il suo atto di autobattesimo la consacra come esempio di vergine e martire laica dei primi secoli cristiani.
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