Il 6 gennaio la Chiesa Cattolica celebra la solennità dell’Epifania del Signore, una ricorrenza che invita i fedeli a meditare sulla manifestazione di Cristo a tutti i popoli.
Per prepararci a questa festa, riflettiamo sulle parole di San Josemaría, che ci guidano a comprendere il mistero dell’Epifania:
Dov’è, Signore, la tua regalità? Il tuo diadema, la spada, lo scettro?

Pietro Paolo Rubens – Adorazione dei pastori – Pinacoteca civica (Fermo) – Wikipedia, pubblico dominio

Qualche tempo fa mi trovai davanti a un rilievo in marmo che raffigurava l’adorazione dei Magi al Bambino Gesù.
Attorno alla scena principale, quattro angeli portavano simboli: un diadema, un globo sormontato da una croce, una spada e uno scettro. Questi segni, ricchi di significato, rappresentavano in modo vivido l’evento che oggi celebriamo: l’omaggio dei Magi, uomini sapienti e, secondo la tradizione, re, al neonato Re dei Giudei.
La loro domanda — “Dov’è il re dei Giudei che è nato?” — risuona anche oggi. E così, come quei Magi, mi trovo a contemplare Gesù, adagiato in una mangiatoia, un luogo semplice e umile, destinato agli animali.
Ma dove sono, Signore, i segni della tua regalità? Dove sono il tuo diadema, la spada e lo scettro? Essi ti appartengono, ma tu li hai deposti.
Regni avvolto in fasce, inerme e fragile, come un bambino. Questo ci ricorda le parole dell’Apostolo Paolo: “Spogliò sé stesso, assumendo la condizione di servo“.
Dio si è fatto uomo per rivelarci l’amore del Padre e ci insegna, fin dalla culla, una lezione fondamentale: la vera grandezza non sta nell’imporci sugli altri, ma nel vincere noi stessi. Cristo ci chiama alla santità e ci invita a seguirlo, non per dominare, ma per servire.
E allora, dove possiamo trovare il Re? Dove vuole regnare, se non nel nostro cuore? È per questo che si fa bambino: chi potrebbe resistere all’amore per una creatura così piccola e indifesa?

Giotto – Adorazione dei Magi – Cappella degli Scrovegni, Padova – Wikipedia, pubblico dominio

Chiediamoci dunque: Cristo regna nel nostro cuore? Non può farlo se lo spazio è occupato dalla superbia, che ci allontana da Dio, o dall’egoismo, che ci separa dagli altri. Lì Cristo non può abitare, e l’uomo, chiuso in sé stesso, rimane solo.
L’Epifania ci invita ad aprire il nostro cuore al Re che si manifesta nella semplicità e nell’amore. Accogliamolo con la stessa umiltà e devozione dei Magi, affinché il suo regno possa crescere dentro di noi e attraverso di noi nel mondo.

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