
Perpetua, Felicita, Saturnino, Revocato e Secondulo (Menologio di Basilio II) – Wikipedia, pubblico dominio
Il 7 marzo la Chiesa celebra la memoria di Perpetua e Felicita, due giovani donne cristiane vissute nel III secolo a Cartagine, nell’attuale Tunisia. La loro storia è una delle testimonianze più straordinarie della fede delle origini, tramandata attraverso il Passio Perpetuae et Felicitatis, un documento unico che include persino il diario di Perpetua, una delle rarissime testimonianze scritte da una donna in quell’epoca.

Mosaico di Santa Perpetua nella Basilica di Eufrasio a Porec in Croazia – Wikipedia, pubblico dominio
Perpetua era una giovane patrizia romana, madre di un neonato, che aveva abbracciato il cristianesimo nonostante i pericoli.
Felicita, sua serva, era incinta al momento dell’arresto e condivideva con lei la stessa profonda fede.
Nel 203 d.C., durante le persecuzioni ordinate dall’imperatore Settimio Severo, vennero arrestate insieme ad altri catecumeni, tra cui Revocato, Saturnino e Secondino.
Nonostante le insistenze della famiglia e la minaccia della morte, Perpetua rifiutò di abiurare, affermando con determinazione:
“Io sono cristiana”.
Felicita, pur in gravidanza, volle condividere il martirio con i suoi compagni e poco prima dell’esecuzione, diede alla luce una bambina, affidata poi a una donna cristiana.
Il 7 marzo 203, nell’anfiteatro di Cartagine, Perpetua e Felicita furono esposte alle belve insieme ai loro compagni. Sopravvissute agli animali, vennero infine giustiziate con la spada.
Il Passio racconta anche le visioni mistiche di Perpetua, che descrivono il suo cammino spirituale verso Dio, aggiungendo un tocco di profonda spiritualità alla loro storia.

Anonimo (Polonia) – Maria con Bambino e sante Felicità e Perpetua (Sacra Conversazione). – Wikipedia, pubblico dominio
Perpetua e Felicita rappresentano il coraggio e la fedeltà a Cristo, anche di fronte alla persecuzione e alla morte.
Vengono invocate come protettrici delle madri, delle donne in gravidanza e di chi soffre a causa della propria fede. Il loro culto si diffuse rapidamente nel mondo cristiano e i loro nomi sono ancora oggi ricordati nel Canone Romano della Messa.
La loro testimonianza continua a ispirare milioni di fedeli, dimostrando che una fede autentica può resistere a qualsiasi prova, anche alla morte.
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