Il termine “Rosario“, che dà il nome alla preghiera in onore della Vergine Maria, tanto amata e diffusa tra i cristiani, proviene dal latino rosarium, che significa roseto. Venne denominato così perché i grani della corona utilizzati per contare le preghiere furono associati alle rose, simboleggiando i fiori di una ghirlanda mistica offerta in onore della Vergine Maria.
Le radici del Rosario risalgono a circa l’anno Mille, nei monasteri irlandesi. In quei tempi, i monaci recitavano i 150 Salmi di Davide come parte della loro pratica religiosa. Tuttavia, molti monaci conversi, non sapendo leggere o memorizzare i salmi, sostituirono questa recitazione con 150 Pater Noster (Padre Nostro) furono sostituitidal Saluto Angelico, la prima parte dell’Ave Maria di oggi.
Nel XV secolo, Domenico Helian, detto “il Prussiano”, un giovane novizio della Certosa di Treves, introdusse un nuovo sviluppo nella pratica del Rosario. Egli aggiunge una clausola dopo il Nome di Gesù in ogni Saluto Angelico, che richiamava un episodio della vita di Gesù o di quella della Vergine, corrispondente ai vangeli dell’infanzia di Cristo, della sua vita pubblica e della sua Passione e Risurrezione.
La forma definitiva del Rosario, come lo conosciamo oggi, venne stabilita nel 1521 grazie al contributo di fra Alberto di Castello. Il numero dei misteri fu ridotto a 15, suddiviso in tre gruppi: i Misteri Gaudiosi (dell’infanzia di Cristo), i Misteri Dolorosi (della Passione) ei Misteri Gloriosi (della Risurrezione e della vita eterna). Questa struttura fu consacrata ufficialmente da Papa Pio V nel 1569 con la bolla Consueverunt Romani Pontifices.
L’importanza del Rosario fu ulteriormente ribadita dopo la vittoria di Lepanto nel 1571, quando Papa Pio V attribuì il trionfo delle forze cristiane contro la flotta ottomana all’intercessione della Madonna del Rosario. Per commemorare questo evento, Pio V istituì la festa di Nostra Signora del Rosario, da celebrare la prima domenica di ottobre.
Nel corso dei secoli, molti Papi hanno scritto sull’importanza del Rosario. Papa Leone XIII, noto come il “Papa del Rosario“, dedicò numerose encicliche a questa pratica devozionale, sottolineando il suo valore spirituale e sociale.
Un altro pontefice profondamente legato al Rosario fu Papa Giovanni Paolo II. Nel 2002, con la Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae, Giovanni Paolo II aggiunge i “Misteri della luce“
Il Rosario è spesso definito come un “Vangelo in compendio“. Attraverso la ripetizione delle preghiere e la meditazione sui misteri, i fedeli entrano in un cammino spirituale che li conduce alla contemplazione di Cristo, guidati dallo sguardo amorevole di Maria. La preghiera del Rosario è accessibile a tutti, da chi cerca consolazione e speranza a chi desidera approfondire la propria fede.
Oggi, per la recita del Santo Rosario, si utilizza una corona composta da grani, che servono a tenere il conto delle preghiere. In origine, però, si usava una semplice cordicella con nodi, conosciuta come Paternoster, anche quando serviva per contare le Ave Maria…
vedi anche:
- Sul valore del Santo Rosario
- Supplica alla Madonna di Pompei
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