In questo secondo post desidero inserire la figura che fa da contraltare alla precedente immagine dell’aquila: l’agnello
L’agnello, simbolo di innocenza, semplicità e pazienza, ha assunto nel tempo l’immagine dell’uomo devoto e pio. Rappresentazione di rinnovamento, questo animale si prestava come offerta nei rituali antichi, esprimendo un senso di sacralità e purezza che lo rende particolarmente adatto al sacrificio.
Nella Bibbia, l’agnello diventa un potente simbolo del rapporto tra l’uomo e Dio. La sua docilità e fragilità riflettono la dipendenza assoluta dall’amore e dalla protezione del pastore divino: «Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul seno e conduce pian piano le pecore madri» (Is 40,11). Nei testi profetici, l’agnello incarna anche l’obbedienza perfetta alla Parola di Dio e la fiducia in colui che può offrire liberazione dalla schiavitù, dalla morte e dalla distruzione (cfr Ger 11,19).