Argo Panoptes, figura mitologica dotata di innumerevoli occhi, è descritto in varie fonti antiche come un essere straordinario.
Alcuni racconti lo raffigurano con occhi disposti intorno alla testa, mentre altri lo dipingono con occhi distribuiti su tutto il corpo.

Io (sotto forma di mucca) e Argo. Faccia A di un’anfora greca a figure nere, 540–530 a.C. Ritrovata in Italia. – Wikipedia, pubblico dominio

Questa creatura mitologica è celebre per le sue imprese e per il suo ruolo di guardiano, incaricato da Era di vegliare sulla ninfa Io, trasformata in una vacca da Zeus per proteggere Epafo.

Argo, noto per la sua vigilanza infallibile, si distinse come uccisore del mostro Echidna, creatura metà donna e metà serpente.
Tuttavia, la sua fine avvenne per mano del dio Ermes, che, su ordine di Zeus, riuscì a farlo addormentare con il suono della zampogna o, in altre versioni, attraverso l’uso della pietra, uccidendolo infine.

Disegno del V secolo a.C. – Hermes uccide Argo Panoptes davanti a Zeus, Io nelle sembianze di mucca è sullo sfondo – Wikipedia, pubblico dominio

Come segno di gratitudine per il suo fedele servitore, Era onorò Argo ponendo i suoi cento occhi sulla coda del pavone, simbolo a lei sacro.

Argo, nonostante il suo aspetto sovrumano, non è generalmente considerato un mostro che devia dall’ordine cosmico prestabilito. Al contrario, viene visto come un eroe civilizzatore, poiché ha liberato l’Arcadia da un toro devastatore e da un satiro, e ha ucciso la temibile Echidna.

 

Condividi: