Wolfgang Amadeus Mozart, nato a Salisburgo nel 1756, figlio di Leopold, violinista di corte, e Anna Maria Pertl, manifestò sin dall’infanzia un talento straordinario per la musica, condiviso con la sorella Anna, detta Nannerl.
Entrambi mostrarono tale abilità che il padre decise di abbandonare la propria carriera per dedicarsi completamente alla loro formazione musicale.
A soli quattro anni, Mozart suonava già il violino e il clavicembalo, e la sua prima composizione risale a quando aveva appena sei anni.
Conscio delle doti eccezionali del figlio, Leopold intraprese una serie di viaggi in tutta Europa con Wolfgang e Nannerl, portandoli a esibirsi presso le corti e nei salotti aristocratici.
Questi viaggi non solo permisero a Mozart di esibirsi come bambino prodigio, ma gli offrirono anche l’opportunità di entrare in contatto con le correnti artistiche europee più innovative del tempo.
Durante gli anni della sua infanzia, continuò gli studi musicali a Salisburgo, dove compose l’opera La finta semplice, un’opera precoce che preannunciava il suo futuro come uno dei più grandi compositori di opere teatrali.
Nonostante il successo, i viaggi ininterrotti finirono per incidere sulla sua salute, già fragile. Si viaggiava su carrozze scomode e le strade dissestate dell’epoca rendevano ogni spostamento un rischio.
Tuttavia, furono proprio questi viaggi a far conoscere al giovane Mozart le diverse tradizioni musicali europee: a Bologna incontrò il celebre teorico musicale padre Martini, a Milano si avvicinò alla musica di Sammartini, e a Roma ebbe l’occasione di ascoltare le polifonie ecclesiastiche.
Napoli, con la sua vivace tradizione operistica, gli rivelò ulteriori sfumature dello stile musicale europeo.
Dopo questi viaggi, Mozart ritornò a Salisburgo, entrando al servizio dell’arcivescovo Colloredo.
Il rapporto con il prelato non fu mai facile: Colloredo era poco interessato alla musica e spesso permetteva a Mozart di viaggiare, preferendo non sfruttare il suo genio per commissionargli nuove opere.
Questo periodo segnò una fase di transizione per Mozart, che iniziò a cercare una via di indipendenza professionale, un’impresa rara per un musicista del suo tempo.
Nonostante i contrasti, Mozart continuò a comporre e a esibirsi, intraprendendo un importante viaggio a Parigi, durante il quale perse la madre, evento che lo segnò profondamente.
Mozart fu tra i primi musicisti a tentare di emanciparsi dal tradizionale servilismo che legava gli artisti ai mecenati.
Questo processo, iniziato con lui, sarebbe stato poi portato a compimento da Beethoven.
Stabilitosi a Vienna, si sposò con Costanze Weber e si immerse nella vivace, ma conservatrice, vita culturale della città.
Nonostante le difficoltà economiche, riuscì a mantenere una vita dignitosa, sostenuto dal successo di opere come Il ratto dal serraglio.
Gli ultimi dieci anni della sua vita furono i più prolifici, durante i quali compose alcuni dei suoi capolavori più celebri. Il suo sodalizio con il librettista Lorenzo Da Ponte diede vita alla cosiddetta “trilogia italiana” composta da Le nozze di Figaro, Don Giovanni e Così fan tutte, tre opere che rivoluzionarono il teatro musicale dell’epoca.
Successivamente, Mozart creò altre due opere memorabili: Il flauto magico, un Singspiel che segnò una svolta nel teatro tedesco, e La clemenza di Tito, un’opera scritta per accontentare i gusti conservatori del pubblico viennese.
Il 5 dicembre 1791, a soli 35 anni, Mozart morì a Vienna. Le cause della sua morte restano tutt’oggi avvolte nel mistero, e i suoi resti furono sepolti in una fossa comune, secondo l’uso del tempo per chi non poteva permettersi una sepoltura privata.
Nonostante la breve vita, Mozart lasciò un’impronta indelebile nella storia della musica, elevando l’arte a livelli mai raggiunti prima.
.