The New York Times – Titoli in prima pagina e mappa che rappresenta gli stati che ratificano l’emendamento sul proibizionismo – Wikipedia, pubblico dominio

Il 16 gennaio 1919, gli Stati Uniti approvarono il XVIII emendamento, dando inizio ufficialmente al proibizionismo, un periodo in cui la produzione, vendita e distribuzione di alcol furono vietate. Questa fase della storia americana ebbe un profondo impatto sociale, economico e culturale, segnando l’intero paese.

Georgia Hopley, la prima donna agente del proibizionismo, presta giuramento presso la sede del proibizionismo a Washington, DC – Wikipedia, pubblico dominio

Le radici del movimento proibizionista risalgono all’Ottocento, quando le donne del ceto medio, riunite nella Temperance Union, iniziarono una lotta contro l’alcolismo. Questo problema affliggeva soprattutto gli uomini, che, a causa del consumo eccessivo di alcol, diventavano violenti e trascuravano le loro famiglie. La campagna contro l’alcol perse momentaneamente slancio durante la Guerra Civile, ma riprese vigore alla fine del secolo.

La società americana si divise tra i sostenitori del proibizionismo, i cosiddetti dry, provenienti principalmente dalle aree agricole e influenzati da chiese metodiste e battiste, e gli oppositori, i wet, generalmente cittadini delle grandi metropoli.

Per molti, l’alcol era visto come la radice del degrado sociale, responsabile di alimentare l’ozio e la povertà soprattutto nelle classi meno abbienti.

Oltre alle motivazioni morali e patriottiche, il proibizionismo trovò sostegno anche per ragioni economiche. Molti industriali vedevano nella proibizione un’opportunità per aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori e, di conseguenza, dei loro prodotti.

Tuttavia, quella che sembrava una soluzione ideale si trasformò rapidamente in un fallimento. Il divieto diede vita a un fiorente commercio illegale di alcol, e la criminalità organizzata colse l’occasione per prosperare.

Agenti del proibizionismo che distruggono barili di alcol – Wikipedia, pubblico dominio

I gangster, come il famigerato Al Capone, acquisirono potere e controllo, soprattutto in città come Chicago, dove gestivano il traffico di alcol e imponevano la loro legge.

Nacquero così i speakeasies, locali clandestini dove l’alcol scorreva liberamente, accompagnato dalle note del jazz.

Il proibizionismo, anziché risolvere i problemi sociali, ne creò di nuovi, contribuendo all’aumento della criminalità e al peggioramento della crisi economica.

Quattordici anni dopo la sua introduzione, il 5 dicembre 1933, il XVIII emendamento venne abrogato.

Americani festeggiano la fine del proibizionismo, 1933 – Wikipedia, pubblico

Fu il presidente Franklin D. Roosevelt a segnare la fine di quell’era dichiarando: “Una nuova era, e una birra per ciascuno“.

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