Giovanni Battista Salvi da Sassoferrato – Vergine in preghiera – National Gallery, London – Wikipedia, pubblico dominio

Bernardo di Chiaravalle, una delle figure più influenti della teologia medievale, ha lasciato un’impronta profonda sulla dottrina mariana del suo tempo, influenzando anche i secoli successivi.
Sebbene i suoi scritti particolarmente dedicati specificamente alla Vergine Maria non siano numerosi, essi si distinguono per l’intensità spirituale e mistica con cui egli esprime la sua devozione.

Le opere mariane di Bernardo si concentrano in particolare sui sermoni, nei quali esprime la sua profonda riflessione e contemplazione sul ruolo di Maria nella storia della salvezza. Tra le opere tipicamente mariane abbiamo i sermoni:

  • In adventu Domini
  • Super missus est
  • In e B :M :V :
  • Sermo infra Octavam Assunptionis B:M:V:
  • Sermo in Nativitate BM:V: De aqueductu
  • Sermo de Mariae purificatione et Christi circoncisione
  • Epistola 174 ai canonici di Lione contro la festa della Concezione

Il fulcro del pensiero mariano di Bernardo è il mistero dell’Incarnazione: il Figlio di Dio che diventa figlio di una creatura. In questo atto di fede, Maria assume un ruolo unico, poiché è attraverso di lei che si realizza l’unione tra il divino e l’umano.
Maria, in quanto madre di Cristo, è elevata a una dignità che affonda le radici nella sua stessa partecipazione all’opera della redenzione. L’Incarnazione e la maternità divina sono i pilastri su cui Bernardo costruisce tutto il suo insegnamento mariano.

Per Bernardo, due virtù dominano la figura di Maria: l’umiltà e la verginità. Questi due aspetti non sono solo elementi distintivi della sua vita, ma rappresentano i cardini della sua esistenza. Nell’umiltà di Maria, Bernardo vede la completa disponibilità all’opera di Dio, una virtù che le permette di accettare il piano divino con pienezza e senza riserve. La sua verginità, invece, è simbolo della sua purezza interiore, un segno di una vita completamente dedicata a Dio.

Filippino Lippi – Apparizione della Vergine a San Bernardo – Badia Fiorentina – Wikipedia, pubblico dominio

Uno dei concetti più celebri del pensiero di Bernardo è quello di Maria come mediatrice tra Dio e l’umanità. In un’immagine molto suggestiva, egli paragona Maria a un acquedotto: una condotta che attinge direttamente alle sorgenti della grazia divina e la distribuisce agli uomini. Questo ruolo di mediazione non diminuisce il ruolo di Cristo come unico salvatore, ma lo integra e lo completa. Bernardo insiste infatti sul fatto che la mediazione di Maria non è di necessità assoluta: i cristiani possono rivolgersi direttamente a Cristo. Tuttavia, la presenza di Maria facilita questo incontro, poiché ella, con il suo fervore e la sua compassione, invita gli uomini a ricorrere alla misericordia divina.

L’intervento di Maria nel mondo è motivato, secondo Bernardo, dalla sua immensa carità. Questa carità la lega a Dio attraverso la santità e la unisce agli uomini attraverso la misericordia.
Maria nutre un profondo amore e una grande compassione per l’umanità, agendo come un’intercessione attiva e costante. Anche se Bernardo non parla esplicitamente di “maternità spirituale”, riconosce che Maria possiede un cuore materno nei confronti di tutti i fedeli.

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vedi anche:

  • 20 agosto: San Bernardo di Chiaravalle, dottore della Chiesa
  • L’umiltà di Maria (da “LE GLORIE DI MARIA” di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori)
  • Quanto ancora più grande deve essere la nostra fiducia in Maria, perché è la nostra madre (da Le Glorie di Maria di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori)

 

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