Euristeo si rifugia in una giara mentre Eracle gli porta il cinghiale di Erimanto – Museo del Louvre – Wikipedia, pubblico dominio

Nella mitologia greca, Admeta era la figlia di Euristeo, il re di Micene, e di Antimachea.
La sua figura è legata a una delle celebri imprese di Eracle, in particolare alla nona fatica, che prevedeva il recupero della cintura d’oro appartenente alla regina delle Amazzoni, Ippolita. Questo prezioso ornamento era un dono del dio della guerra, Ares, alla sua figlia guerriera.

Daniel Sarrabat – Ercole porta a Euristeo la cintura della regina delle Amazzoni – Wikipedia, pubblico dominio

Dopo che Eracle riuscì a sconfiggere le Amazzoni e a ottenere la cintura, Euristeo, grato per il successo dell’eroe, decise di offrirla come dono a sua figlia Admeta. Oltre a questo, la principessa sarebbe stata la ricompensa finale per Eracle, destinata a diventare sua sposa.

Tuttavia, secondo una versione meno conosciuta del mito, Admeta non accettò passivamente questo destino.
Si narra infatti che, determinata a non diventare la sposa di Eracle senza lottare, si trasformò in varie creature mostruose che l’eroe dovette affrontare nelle sue fatiche successive. Alcuni credono che Admeta sia stata la fonte delle metamorfosi di animali come la cerva di Cerinia o le cavalle di Diomede, mettendo alla prova la forza e la determinazione dell’eroe in ogni sfida.
Questa interpretazione rende Admeta non solo una principessa passiva, ma una figura complessa e combattiva, capace di interagire direttamente con il destino di Eracle.

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