Miniatura di Ludovico Maria Sforza (1452-1508) all’età di 15 anni nel Codice Sforza della Biblioteca Reale di Torino. – Wikipedia, pubblico dominio

Ludovico il Moro, il cui nome completo è Ludovico Maria Sforza, nacque a Vigevano il 27 luglio 1452, quarto figlio di Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza. Alla morte del padre, nel 1466, il ducato di Milano passò nelle mani del fratello maggiore di Ludovico, Galeazzo Maria. Tuttavia, dopo l’assassinio di Galeazzo Maria nel 1476, il titolo ducale fu assegnato a suo figlio Gian Galeazzo Maria, che aveva solo sette anni. La madre di Gian Galeazzo, Bona di Savoia, assunse la reggenza con l’aiuto del consigliere Cicco Simonetta.

Ludovico e suo fratello Sforza Maria tentarono di opporsi alla reggenza di Bona, ma fallirono.
Ludovico fu esiliato in Toscana e Sforza Maria morì avvelenato. Tuttavia, Ludovico riuscì a riconciliarsi con Bona e, dopo aver fatto giustiziare Cicco Simonetta, la costrinse ad abbandonare Milano, assumendo di fatto la reggenza del ducato al posto del nipote. Questo episodio contribuì a consolidare la reputazione di Ludovico come abile e spregiudicato stratega politico.

Giovanni Antonio Boltraffio – Ritratto di Ludovico il Moro – Raccolta del principe Trivulzio – Wikipedia, pubblico dominio

Grazie alla sua abilità diplomatica, Ludovico seppe manovrare tra le complesse rivalità politiche italiane, mantenendo salde alleanze con figure potenti come Lorenzo il Magnifico di Firenze, Papa Alessandro VI Borgia e Ferdinando I, re di Napoli. Proprio quest’ultimo acconsentì al matrimonio di sua nipote, Isabella d’Aragona, con Gian Galeazzo Maria Sforza. Nel frattempo, Ludovico sostenne attivamente la nipote Caterina Sforza, signora di Imola e Forlì, per contrastare l’influenza veneziana in Romagna.

Nel 1491, Ludovico consolidò ulteriormente il proprio potere sposando Beatrice d’Este, figlia del duca di Ferrara, da cui ebbe due figli, Massimiliano e Francesco.

Sotto il suo governo, Milano divenne un importante centro culturale, attirando artisti e intellettuali come Bramante e Leonardo da Vinci. Tra le opere più celebri realizzate in quel periodo vi è il ritratto di Cecilia Gallerani, amante di Ludovico, dipinto da Leonardo e conosciuto come “La dama con l’ermellino“.

Leonardo da Vinci – Una giovane donna tiene in braccio un ermellino. – Wikipedia, pubblico dominio

Nonostante Gian Galeazzo Maria Sforza detenesse formalmente il titolo di duca di Milano, Ludovico esercitava il potere effettivo. Tuttavia, le crescenti pressioni di Isabella d’Aragona e la richiesta di intervento da parte di Ferdinando I per ristabilire il potere del marito portarono a nuove tensioni. Nel 1494, Ludovico incontrò Carlo VIII di Francia ad Asti, ma la morte improvvisa di Gian Galeazzo pochi giorni dopo permise a Ludovico di raggiungere l’apice del suo potere. Tuttavia, l’arrivo delle truppe francesi in Italia e la conquista di Napoli da parte di Carlo VIII mutarono gli equilibri.

Ludovico cambiò rapidamente alleanze, collaborando con Venezia per respingere i francesi. La Battaglia di Fornovo del 1495, in cui furono utilizzati cannoni fusi con il bronzo destinato a una statua equestre di Leonardo, segnò la fine della spedizione francese. Tuttavia, l’alleanza con Venezia si rivelò fragile, e Ludovico si trovò a sostenere Pisa nella sua lotta contro Firenze, una mossa che si rivelò fallimentare.

LA CORTE DI LUDOVICO IL MORO di Giuseppe Diotti (1823) – Wikipedia, pubblico dominio

Pietro Paolo Rubens – L’imperatore Massimiliano I (1459-1519) – Museo di Storia dell’Arte, Vienna – Wikipedia, pubblico dominio

Nel frattempo, la morte di Carlo VIII e l’ascesa al trono di Luigi XII, che rivendicava il ducato di Milano in quanto discendente di Valentina Visconti, portò a nuove minacce per Ludovico.

Nel 1499, Luigi XII, con l’appoggio di Venezia, invase Milano, approfittando del malcontento popolare verso le pesanti tasse imposte da Ludovico.

Quest’ultimo fuggì a Innsbruck presso l’imperatore Massimiliano d’Asburgo, ma il suo tentativo di riconquistare Milano fallì quando le sue truppe svizzere si rifiutarono di combattere.

Ludovico fu catturato a Novara il 10 aprile 1500 e imprigionato dai francesi. Trascorse gli ultimi anni della sua vita come prigioniero nel Castello di Loches, in Francia, dove morì il 27 maggio 1508, all’età di 55 anni. La sua caduta segnò l’inizio del lungo dominio straniero su Milano, che sarebbe durato per oltre tre secoli.

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