Efialte, conosciuto anche come Fialte, è una figura della mitologia greca, nato dall’unione tra Poseidone, il dio del mare, ed Efimedea.

Insieme al fratello Oto, Efialte è descritto come uno dei giganti Aloadi, noti per la loro smisurata ambizione. Un giorno, in un atto di estrema presunzione, i due tentarono di scalare il cielo impilando il monte Ossa sull’Olimpo e sopra questo il monte Pelio. Questo gesto audace scatenò la collera degli dèi, e fu Apollo a porre fine alle loro vite.

Omero racconta questa vicenda sia nell’Iliade che nell’Odissea, dove menziona anche la prigionia di Ares, il dio della guerra, che fu incatenato e rinchiuso in un vaso di bronzo dai due giganti, finché Ermes non intervenne per liberarlo.

Gustave Doré – Dante Alighieri – Inferno – Tavola 65 (Canto XXXI – Efialte fra i Giganti.) – Wikipedia, pubblico dominio

Dante Alighieri riprende la figura di Efialte nella Divina Commedia, collocandolo nel Pozzo dei Giganti, all’interno dell’Inferno. Qui, Efialte è ritratto come uno dei più temibili tra i giganti, ridotto all’immobilità da cinque possenti catene. Quando Virgilio racconta a Dante che Briareo era un gigante ancora più spaventoso, Efialte, preso da un impeto di rabbia o di invidia, si scuote con tale violenza da far tremare la terra, terrorizzando Dante. Tuttavia, la solidità delle catene rassicura rapidamente il poeta.

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vedi anche:

  • Aloadi, due giganteschi gemelli

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