Apollo, innamoratosi di Creusa, figlia del re ateniese Eretteo, concepì con lei un figlio, Ione.
Tuttavia, per volontà dello stesso Apollo, la nascita del bambino rimase celata: il neonato fu affidato alla Pizia, la sacerdotessa del celebre santuario di Delfi, per essere allevato in segreto.
Con il passare degli anni, Ione divenne custode del santuario di Delfi, ignaro delle sue origini. Nel frattempo, Creusa sposò Xuto, ma la coppia non riusciva ad avere figli. Disperati, i due si recarono a Delfi per chiedere l’intercessione divina e ottenere la grazia di un erede. Fu in questa occasione che Creusa e Ione, attraverso segni rivelatori, scoprirono il loro legame di sangue e si riconobbero come madre e figlio.
Ingannato da Apollo, Xuto accolse con gioia Ione come proprio figlio, credendo che fosse il frutto di un dono divino.
Così, Ione divenne capostipite degli Ioni, mentre suo fratello Acheo, nato dall’unione successiva di Creusa e Xuto, divenne progenitore degli Achei. Xuto era fratello di Doro e Eolo, rispettivamente capostipiti dei Dori e degli Eoli.
Il mito lega l’origine delle quattro principali popolazioni dell’antica Ellade a un’unica stirpe.
Questa vicenda è stata portata sulla scena da Euripide nella sua tragedia intitolata Ione, in cui l’autore esplora temi di riconoscimento, inganno e appartenenza, immergendo il pubblico nei misteri del destino e della famiglia.
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