Tereo, figura della mitologia greca, era re di Tracia e figlio del dio della guerra, Ares, con un fratello di nome Driante.
Diverse fonti presentano varianti del mito di Tereo, a seconda della tradizione e dell’autore. Qui seguiamo la versione riportata da Robert Graves nella sua celebre opera I miti greci, in cui l’autore raccoglie e combina informazioni tratte da numerose fonti antiche, tra cui Apollodoro, Tucidide, Nonno di Panopoli, Strabone, Pausania, Igino, i frammenti delTereo di Sofocle, il commento di Eustazio a Omero e Ovidio.
Nella versione di Graves, Tereo è sovrano dei Traci insediati a Daulide. Per il suo intervento come arbitro in una disputa territoriale ad Atene, Pandione, re ateniese, gli concede in matrimonio sua figlia Procne, da cui nasce il figlio Iti.
Tereo, infatuato della voce melodiosa di Filomela, decide di ingannare Procne.
Dopo averla rinchiusa in segreto, torna ad Atene e mente, riferendo che sua moglie è morta. Mosso a compassione, Pandione offre Filomela a Tereo come nuova sposa, affidandola a un gruppo di guardie per accompagnarla fino a Daulide. Tuttavia, lungo il tragitto, Tereo uccide le guardie e violenta Filomela prima del matrimonio.
Per impedire che riveli l’accaduto, Tereo le strappa la lingua e la confina tra gli schiavi. Nonostante la brutalità subita, Filomela riesce a comunicare con la sorella attraverso un peplo nuziale, sul quale scrive: “Procne è fra gli schiavi”. Procne, appreso il messaggio, riesce a liberarsi, e insieme pianificano la loro vendetta.
Nel frattempo, Tereo, consultando un oracolo, viene avvertito che un suo congiunto minaccia la vita di suo figlio Iti. Interpretando la profezia come un pericolo da parte di suo fratello Driante, lo uccide, credendo di scongiurare la minaccia.
Nello stesso tempo, Filomela legge il messaggio sul peplo e riesce a liberare Procne. Insieme, le due sorelle pianificano la loro vendetta: Procne uccide il figlio Iti, lo cucina e serve il macabro pasto a Tereo, rivelando solo a fine pasto l’orribile verità al re.
Tereo, scoperto l’orrendo inganno dopo aver consumato il pasto, si scaglia contro le due sorelle brandendo un’ascia, ma gli dèi intervengono e trasformano in uccelli i tre protagonisti.
Ogni trasformazione porta un significato simbolico: la rondine, come Procne prigioniera, non ha lingua e vola in cerchi, mentre l’usignolo, divenuto Filomela, canta malinconicamente “Iti, Iti!” in ricordo del piccolo ucciso. L’upupa, mutazione di Tereo, grida “Pou, pou?” ossia “Colomba, colomba?”, mentre insegue incessantemente la rondine.
Graves, inoltre, menziona una versione alternativa proposta da Igino, in cui Tereo vie mutato in uno sparviero.
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