Rembrandt Harmenszoon van Rijn, meglio conosciuto semplicemente come Rembrandt, è considerato uno dei più grandi artisti della storia dell’arte barocca e il massimo pittore olandese del XVII secolo.
Nato il 15 luglio 1606 a Leida, in Olanda, Rembrandt era l’ottavo di dieci figli di una famiglia modesta: suo padre era un mugnaio e sua madre proveniva da una famiglia di panettieri. Dopo aver ricevuto un’educazione di base e un breve passaggio presso l’università di Leida, Rembrandt decise di abbandonare gli studi accademici per dedicarsi alla pittura.
Nel 1621, cominciò il suo percorso artistico come apprendista presso Jacob van Swanenburgh, un pittore locale. Successivamente trascorse sei mesi ad Amsterdam, dove affinò le sue abilità sotto la guida di Pieter Lastman, famoso per la sua padronanza delle scene storiche e bibliche.
Ritornato a Leida, aprì un proprio studio, che condivise con l’amico pittore Jan Lievens. In questo periodo iniziò a insegnare arte, dimostrando una precoce maturità artistica: il suo primo allievo noto fu Gerard Dou.
Nel 1631, Rembrandt si trasferì ad Amsterdam, dove la sua fama crebbe rapidamente. Grazie alla collaborazione con il mercante d’arte Hendrick van Uylenburgh, entrò nei circoli della ricca borghesia cittadina e ottenne numerose commissioni, specialmente ritratti.
Nello stesso periodo sposò Saskia van Uylenburgh, cugina del suo mecenate, che divenne una delle sue muse più ritratte. La coppia si stabilì in una casa situata nel quartiere ebraico di Amsterdam, oggi trasformata nel Museo della Casa di Rembrandt.
Nonostante il successo, la vita personale di Rembrandt fu segnata da tragedie. Dei quattro figli avuti con Saskia, solo uno, Titus, sopravvisse oltre l’infanzia. Saskia stessa morì prematuramente nel 1642, probabilmente a causa della tubercolosi. Nei difficili anni successivi, Rembrandt intrecciò una relazione con Geertje Dircx, che si occupò di suo figlio, ma la loro storia finì in modo burrascoso con una disputa legale e l’internamento di Geertje in un manicomio.
Dal 1645, una nuova compagna, Hendrickje Stoffels, entrò nella vita del pittore. La coppia non si sposò mai, suscitando scandalo nella comunità religiosa, ma insieme ebbero una figlia, Cornelia, nel 1654. Le difficoltà economiche, causate da uno stile di vita dispendioso, costrinsero Rembrandt a vendere la sua casa di Jodenbreestraat e a trasferirsi in un’abitazione più modesta. Per sostenere la famiglia, Hendrickje e Titus aprirono un negozio d’arte.
Nonostante le avversità personali e finanziarie, Rembrandt continuò a creare opere di grande importanza, spesso per clienti illustri come il principe Antonio Ruffo di Sicilia. Tuttavia, la sua vita fu segnata da nuove perdite: Hendrickje morì nel 1663 e Titus lo seguì pochi anni dopo, nel 1668.
Rembrandt morì il 4 ottobre 1669 ad Amsterdam, circondato dalla figlia Cornelia e dalle sue nipoti. Fu sepolto nella Westerkerk, ma la sua tomba è andata perduta.
La sua eredità artistica rimane uno dei capitoli più straordinari nella storia dell’arte occidentale.
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