Vienna, giardini di Schönbrunn, statua di Onfale – Wikipedia, pubblico dominio

Onfale, regina della Lidia e figlia di Iardano, era vedova di Tmolo. Secondo la leggenda, Eracle fu al suo servizio per tre anni, come espiazione per l’uccisione di Ifito, figlio di Eurito. Durante questo periodo, il grande eroe greco visse in modo inusuale, filando lana tra le ancelle e indossando abiti femminili.

François Lemoine – Ercole sedotto da Onfale, 1724 – Parigi, Musée du Louvre – Wikipedia, pubblico dominio

Dall’unione tra EracleOnfale, secondo varie fonti, nacquero uno o più figli. Apollodoro cita Illo e Agelao come discendenti, mentre Diodoro Siculo menziona Lamo.

Una curiosa leggenda ripresa da Ovidio nei Fasti racconta di un episodio satirico che coinvolge Fauno, il dio selvatico.
Fauno si innamorò di Onfale e, introdottosi nottetempo nella dimora della regina e di Eracle, tentò di raggiungere nel buio quella che credeva essere la donna. Tuttavia, trovò Eracle, che in quel momento indossava abiti femminili. L’equivoco portò a una scena comica, con Fauno che si rese conto troppo tardi del suo errore, attirandosi scherno e derisione.

Jean Léon Palliere – Fauno e Baccante – Museo nazionale delle belle arti (Brasile) – Wikipedia, pubblico dominio

Da quel giorno, secondo la leggenda, Fauno sviluppò un’avversione per gli abiti, imponendo ai suoi seguaci di celebrare i riti in suo onore completamente nudi.

 

 

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