Latona, figlia dei Titani Ceo e Febe, sorella di Asteria e Ortigia, è una figura centrale della mitologia greca, nota come madre di Apollo e Artemide. Intorno alla sua figura si intrecciano leggende intrise di sofferenza, coraggio e vendetta, molte delle quali legate all’isola di Delo.

Latona con i bambini Apollo e Artemide, di Francesco Pozzi, 1824 – Scultura nella Galleria di Sculture, Chatsworth House – Derbyshire, Inghilterra – Wikipedia, pubblico dominio
Dopo essere rimasta incinta di Zeus, Latona attirò l’ira di Era, la sposa divina, che ordinò al serpente Pitone di inseguirla incessantemente attraverso il mondo. Inoltre, decretò che Latona non avrebbe potuto partorire in alcun luogo toccato dalla luce del sole.
Quando giunse il momento del parto, Zeus intervenne per proteggerla. Chiamò il vento Borea per condurla da Poseidone, il quale la portò sull’isola di Ortigia. Qui, con un atto di pietà, Poseidone sollevò un’enorme onda che coprì l’isola, nascondendola ai raggi del sole. In quel luogo, Latona diede alla luce Artemide. La neonata, già dotata di straordinaria saggezza, aiutò la madre a raggiungere Delo, dove, sotto un olivo e una palma, Latona partorì Apollo dopo nove giorni di travagli sofferti

Versailles – Fontana di Latona (part) – Image by André Beer from Pixabay
Poseidone rese stabile l’isola di Delo, che fino ad allora era vagante, ancorandola al fondo del mare con quattro colonne. Le dee dell’Olimpo, tranne Era, offrirono il loro sostegno a Latona, inviando infine Iride a convocare Ilizia, dea del parto, affinché Apollo potesse nascere senza che Era ne fosse informata.
Il mito di Latona si arricchisce di altri racconti, tra cui il suo arrivo in Licia, il confronto con Pitone, la vendetta su Tizio e la punizione di Niobe:
- Dopo la nascita, Apollo si recò sul monte Parnaso per affrontare Pitone, il serpente incaricato da Era di tormentare sua madre. Con le sue frecce, Apollo ferì mortalmente il mostro, che si rifugiò nell’oracolo di Delfi. Tuttavia, Apollo lo inseguì e lo uccise davanti al sacro crepaccio, consacrando quel luogo al suo culto.
- Tizio, un gigante nato dalla Terra, tentò di violentare Latona, ma fu fermato dai gemelli divini. Apollo e Artemide lo uccisero, e nel Tartaro egli subì una pena eterna: incatenato al suolo, due avvoltoi gli divoravano il fegato, che si rigenerava secondo le fasi lunari.
- Niobe, madre di sette figli e sette figlie, si vantò di essere superiore a Latona, che aveva solo due figli. Offesa dall’arroganza di Niobe, Latona ordinò ad Apollo e Artemide di vendicarla. Apollo uccise tutti i figli maschi, risparmiando solo Amicla, che aveva offerto una preghiera propiziatoria. Artemide sterminò le figlie, eccetto Melibea, che imitò l’atto di devozione del fratello. Niobe, sopraffatta dal dolore, fuggì e fu trasformata in pietra, simbolo di eterna sofferenza.
Il mito di Latona intreccia temi di gelosia, maternità e giustizia divina, mettendo in risalto il potere e la vulnerabilità degli dei e degli uomini.
.