Secondo la mitologia, all’origine l’umanità venne creata in due forme: esclusivamente maschile e androgina.[1]
Successivamente, gli dèi diedero vita a Pandora, la prima donna, come strumento di punizione e inganno nei confronti dell’uomo. A tale scopo, usarono Epimeteo, che accettò il dono, sedotto dalla sua bellezza.
Anche nel racconto biblico, Adamo ricevette una compagna solo in un momento successivo, poiché «non è bene che l’uomo sia solo».

Papiro con frammento manoscritto del Simposio di Platone. – Wikipedia, pubblico dominio

Impossibile resistere al fascino di riportare qui alcuni passi di uno dei miti più suggestivi della tradizione platonica, narrato nelle splendide pagine del Simposio (conosciuto anche come Convivio), dove Aristofane si fa portavoce di questa straordinaria storia.

Nessuno ha mai indagato il mistero della sessualità in modo così profondo: nella sua vocazione all’unità, al superamento della dualità e non soltanto alla riproduzione, emergono tracce di una caduta, simbolo di sottomissione e, inevitabilmente, di ribellione.
È interessante notare, inoltre, come molte mitologie condividano il tema della scissione: dall’Uno si genera il due, e tra questi si apre una distanza che si tende e si approfondisce, proprio come accade nel mito che separa il Cielo dalla Terra, inizialmente uniti in un intimo abbraccio.

Anselm Feuerbach, Il simposio di Platone – Wikipedia, pubblico dominio

«In origine, c’erano tre specie di esseri umani: il maschio, la femmina e un terzo, costituito dai due precedenti insieme. Ma questo essere non esiste più e solo il suo nome è rimasto. Questo nome è “androgino” perché appunto riuniva in sé il maschio e la femmina. Aveva l’aspetto di una sfera… Un’unica testa riuniva i suoi due visi con quattro orecchie… Essi avevano un corpo vigoroso e molta determinazione. Così un giorno decisero di arrampicarsi fino al cielo per combattere gli dei…
Zeus valutò allora con gli altri dei la decisione da prendere. La questione non era semplice. Gli dei non ci tenevano affatto ad annientare gli uomini fulminandoli, come avevano fatto un tempo con i giganti, poiché non avrebbero più ricevuto da loro offerte e sacrifici. Ma del resto, non potevano tollerare l’insolenza e l’audacia dei mortali.
Così, dopo aver a lungo riflettuto e ponderato, Zeus dichiarò agli altri dei: “Credo di aver trovato un modo per risparmiare gli uomini e punirne l’arroganza. Bisogna diminuire la loro potenza. Li separerò in due e così li indebolirò”. …Il dio agì di conseguenza. Separò gli uomini in due, esattamente come si dividono le uova quando le si vuole salare…
Nel desiderio di ritrovare l’unità primaria, le metà si lasciavano morire di fame e d’inazione, perché non volevano far niente l’una senza l’altra. Quando una delle metà periva, quella che sopravviveva ne cercava un’altra, alla quale si univa, sia che fosse una metà-donna o una metà-uomo e così la razza si stava estinguendo.
Allora Zeus, mosso da pietà, inventò un’altra soluzione: mise sul davanti gli organi genitali, che fino ad allora si trovavano dietro. Infatti, precedentemente, quegli androgini non concepivano l’uno nell’altro ma spargendo il seme sulla nuda terra come le cicale. Zeus mise dunque gli organi sul davanti e così il concepimento avvenne per congiunzione del maschio con la femmina. Da qui proviene l’amore che proviamo naturalmente gli uni per le altre. L’amore ci permette di ritrovare la nostra unità primaria; di riunire le metà separate e rivivere così la nostra antica perfezione
». (Da II Convivio).

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[1] Androgino è un termine che viene talvolta considerato e usato come sinonimo di ermafrodito. Questa equivalenza tuttavia non è tecnicamente esatta, poiché ermafrodito è il termine tecnico che, in zoologia e in botanica, indica la presenza contemporanea in un individuo di apparati e caratteri sessuali maschili e femminili che produce comportamenti differenti a seconda delle specie in cui si manifesta e la modalità riproduttiva tipica delle specie interessate. L’organizzazione riproduttiva delle lumache e delle ostriche, ad esempio, si definisce ermafroditismo e non androginia.
Il termine androgino invece non è usato in ambito scientifico, non fa in alcun modo riferimento alle modalità di riproduzione o all’orientamento sessuale (pertanto non è neanche sinonimo di bisessuale). Viene invece usato per indicare in un individuo la coesistenza di aspetti esteriori, sembianze o comportamenti propri di entrambi i sessi.(fonte Wikipedia testo rilasciato cob licenza CC BY-SA 4.0)
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