Il leccio, noto anche come “quercia verde“, appartiene al genere Quercus, condiviso da tutte le querce.
Nell’antica Grecia, il leccio era considerato sacro a Zeus. Tuttavia, col tempo fu progressivamente sostituito da altre querce e acquisì una fama più cupa, diventando un albero legato agli oracoli funesti e associato al mondo funerario.
In effetti, un bosco di lecci, con le sue fronde fitte e ombrose, non richiama immagini di luce e vitalità. Forse è per questo che i Greci lo dedicarono alla dea Ecate, figura associata agli inferi e alla magia, e narravano che le tre Parche, le dee che tessono il filo del destino, indossassero corone fatte con le sue foglie.
Questa reputazione oscura è giunta fino ai giorni nostri, come dimostra una leggenda delle isole Ionie. Si racconta che, dopo la condanna di Cristo, gli alberi avessero deciso di rifiutare il proprio legno per la costruzione della Croce.
Solo il leccio si offrì, e per questo fu segnato da un destino di infamia, diventando il simbolo vegetale di Giuda.
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