Molto tempo fa, nel maestoso castello di Biacis, viveva la regina Vida, amata e rispettata da tutto il suo popolo. Con il suo cuore generoso e la sua innata saggezza, governava le Valli del Natisone, dove la servitù e gli abitanti lavoravano volentieri per lei, riconoscenti della sua bontà.

Attila, re degli Unni. Litografia di Josef Kriehuber – Wikipedia, pubblico dominio

Un giorno giunse una terribile notizia: Attila e il suo esercito di guerrieri, armati fino ai denti con spade affilate e asce pesanti, stavano avanzando verso le valli. Ovunque passassero, portavano distruzione: paesi saccheggiati, case bruciate e intere comunità spazzate via.

Preoccupata per il destino del suo popolo, la regina Vida radunò tutti gli abitanti del luogo nel cortile del castello e parlò con determinazione:
Cari sudditi, Attila e i suoi uomini stanno arrivando. Non possiamo affrontarli, ma possiamo sopravvivere. Radunate bestiame, viveri, indumenti e tutto ciò che può esserci utile. Ci rifugeremo nella grotta di San Giovanni d’Antro. Abbiamo un’ora per prepararci.”

Un’ora dopo, la comunità si era radunata: uomini, donne, bambini e servitù, tutti pronti a seguire la regina. Gli uomini guidavano il bestiame e trasportavano sacchi di frumento e utensili; le donne tenevano i bambini per mano, mentre i giovani portavano stoviglie e coperte. In fila ordinata, il gruppo si mise in cammino verso la grotta.
Arrivati alla parete rocciosa, uno dopo l’altro si arrampicarono verso la grotta, trascinando con sé tutto il necessario. La grotta, con la sua fonte d’acqua, un mortaio per macinare il grano e un forno per cuocere il pane, offriva tutto il necessario per sopravvivere a lungo.

Interno della grotta di San Giovanni d’Antro – Wikipedia, pubblico dominio

La chiesa di San Giovanni d’Antro – Wikipedia – Foto: Aconcagua (talk) , opera propria rilasciata con licenza CC BY-SA 3.0

Attila e i suoi uomini giunsero nelle Valli del Natisone, trovando paesi deserti, case vuote e stalle abbandonate. Furioso, Attila ordinò ai suoi soldati di cercare gli abitanti:
Non possono essere lontani! Trovateli o ne pagherete le conseguenze!
I guerrieri perlustrarono ogni angolo, finché uno di loro notò movimenti sospetti verso la rupe di Antro. Tornato da Attila, riferì della grotta nascosta tra le rocce. Attila, senza esitare, ordinò:
Arrampicatevi e catturateli!
I soldati tentarono di scalare la parete, ma furono respinti dalla pioggia di sassi lanciata dall’alto. Resosi conto che un attacco diretto era impossibile, Attila cambiò strategia:
Ci accamperemo qui. Quando finiranno il cibo, saranno costretti a uscire.

I giorni si trasformarono in settimane, e le provviste all’interno della grotta cominciarono a scarseggiare. Alla fine, rimase solo un sacco di frumento. La regina Vida, però, aveva un piano.
Radunò il popolo e annunciò:
Questo sacco sarà la nostra arma. Dobbiamo ingannare gli Unni e convincerli che non siamo a corto di viveri.”

Il giorno seguente, Vida rovesciò il contenuto del sacco dalla cima della rupe, lasciando cadere i chicchi come pioggia. Poi gridò:
Guardate! Abbiamo così tanto frumento che possiamo permetterci di sprecarlo!
Attila osservò la scena, perplesso.
Se hanno così tanto grano da buttarlo via, devono avere un passaggio segreto per rifornirsi. È inutile aspettare. Andiamo a cercare terre più ricche!
E così, gli Unni smontarono il campo e si diressero verso la pianura friulana, lasciando le Valli del Natisone in pace.

Quando Attila e il suo esercito furono lontani, la regina Vida ordinò al suo popolo di tornare nei villaggi. Grazie alla sua astuzia, gli abitanti ripresero a vivere serenamente, grati alla loro regina che li aveva salvati da un destino terribile.

Da quel giorno, il nome di Vida divenne sinonimo di saggezza e coraggio, e la sua storia si tramandò per generazioni, come esempio di una leader che aveva protetto il suo popolo con ingegno e cuore.

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