Pietro Berrettini, noto come Pietro da Cortona (Cortona, 1º novembre 1596 – Roma, 16 maggio 1669), fu uno dei più influenti artisti del primo Barocco italiano, eccellendo come pittore, architetto e stuccatore.

Pietro da Cortona, Autoritratto – Palais Fesch-musée des beaux-arts, Ajaccio – Wikipedia, pubblico dominio

Pietro da Cortona si distinse soprattutto nel campo della pittura ad affresco e della decorazione, diventando un protagonista della scena artistica romana sotto il pontificato di Urbano VIII. Durante questo periodo, insieme a Bernini e Borromini, fu tra gli architetti più attivi nella capitale. Tra le sue opere architettoniche più significative si annovera la progettazione del Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo, così come lo conosciamo oggi.

Nel 1634 fu nominato principe dell’Accademia di San Luca, assumendo un ruolo chiave nella progettazione della chiesa dei Santi Luca e Martina al Foro Romano, di cui concepì l’impianto a croce greca.

Tra il 1633 e il 1639, Pietro da Cortona realizzò il grandioso ciclo di affreschi per Palazzo Barberini, la sua opera pittorica più celebre, in cui le caratteristiche del Barocco emergono con straordinaria evidenza. Il capolavoro di questo ciclo è il Trionfo della Divina Provvidenza, celebre per l’effetto prospettico illusionistico, ispirato alla tecnica melozziana del “sotto in su”.

Sebbene la pittura rimanesse la sua principale vocazione, il contributo di Pietro da Cortona all’architettura barocca fu significativo. Dopo aver lavorato nel 1630 alla Villa del Pigneto, si dedicò tra il 1634 e il 1650 alla realizzazione della chiesa dei Santi Luca e Martina, caratterizzata da una pianta a croce greca in cui l’asse longitudinale risulta leggermente più lungo di quello trasversale. L’interno, completamente bianco, trasmette un senso di rigore e neutralità, con un ordine inferiore ispirato ai modelli classici.

Tra il 1656 e il 1657, progettò la scenografica facciata di Santa Maria della Pace, mentre negli anni successivi lavorò alla basilica di Santa Maria in Via Lata, lasciando un’impronta indelebile nell’architettura barocca romana.

Vedi anche:

Condividi: