Maschera di Acheloo su un mosaico romano nella città di Zeugma, particolare della cornice di ‘Eros e Psiche’ – Wikipedia, pubblico dominio

Acheloo, nella mitologia greca, era il dio fluviale dell’Etolia, figlio del Titano Oceano e della sorella Teti. Il fiume a lui dedicato, il secondo per lunghezza in Grecia, corrisponde all’attuale Aspropotamo.

Secondo la leggenda, Acheloo si innamorò di Deianira, figlia di Eneo e Altea, e si scontrò con Eracle per ottenere la sua mano.
Grazie al suo potere di mutare forma, Acheloo si trasformò prima in un enorme serpente, ma Eracle riuscì quasi a soffocarlo. Riuscendo a liberarsi, il dio assunse l’aspetto di un possente toro, ma fu comunque sconfitto e gettato nel fiume.

Ercole e Acheloo di Cornelis Cornelisz. Van Haarlem, 1590 – Wikipedia, pubblico dominio

Durante la lotta, Eracle afferrò con forza le sue corna e, nella caduta, uno di essi si spezzò, lasciando Acheloo mutilato per sempre.
Resosi conto della sconfitta, il dio cedette Deianira all’eroe, ma in cambio chiese la restituzione del suo corno, offrendo in sostituzione quello della capra Amaltea, la nutrice di Zeus.

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Le ninfe Naiadi riempirono il corno spezzato con fiori e frutti, consacrandolo alla dea dell’abbondanza. Da qui nacque la leggenda della cornucopia, simbolo di prosperità e fertilità.

 

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