
Cornelis Sylvius, ca 1550 – Giove e Alcmene – Rijksmuseum Amsterdam – Wikipedia, pubblico dominio
Alcmena, moglie di Anfitrione, fu l’ultima mortale con cui Zeus giacque. Quando Eracle, frutto di questa unione, stava per nascere, Zeus dichiarò che il discendente di Perseo nato in quel momento avrebbe regnato su Micene.
Era, gelosa, persuase la dea Ilizia a ritardare il parto di Alcmena, permettendo così la nascita prematura di Euristeo, anch’egli discendente di Perseo, che divenne re al posto di Eracle. Quest’ultimo fu costretto a servirlo e ad affrontare le celebri dodici fatiche.

Le tribolazioni di Alcmena – Incisione di Virgilio Solis per le Metamorfosi di Ovidio – Wikipedia, pubblico dominio
Alcmena e Anfitrione discendevano da Perseo, l’eroe che decapitò Medusa e fondò Micene. Tuttavia, la dinastia perse il potere a favore dei Pelopidi, discendenti di Pelope, che dominarono il Peloponneso. Dopo la Guerra di Troia, i Perseidi, ormai chiamati Eraclidi, riconquistarono il loro dominio.
Dopo la morte di Perseo, suo figlio Elettrione ereditò il trono, ma fu ucciso accidentalmente da Anfitrione, che per questo venne esiliato da Stenelo, nuovo re di Micene.
Alcmena lo seguì a Tebe, dove Creonte lo purificò dall’omicidio. Tuttavia, Alcmena rifiutò di sposarlo finché non avesse vendicato la morte dei suoi fratelli, uccisi dai figli di Pterelao.
Anfitrione ottenne l’appoggio di Creonte, Cefalo e Eleo e conquistò l’isola di Tafo grazie al tradimento della figlia di Pterelao, Cometo.
Mentre Anfitrione era in guerra, Zeus prese le sue sembianze e si unì ad Alcmena, allungando la notte per generare un figlio destinato a grandi imprese.
Al ritorno di Anfitrione, anche lui giacque con Alcmena, che generò due gemelli: Eracle, figlio di Zeus, e Ificle, figlio di Anfitrione.

Ercole fanciullo che strozza un serpente mandato da Giunone per ucciderlo. Marmo, creazione romana del II sec. d.C. – Wikipedia, pubblico dominio
Il neonato Eracle dimostrò la sua natura divina strangolando i serpenti inviati da Era per ucciderlo.
Zeus aveva voluto un figlio semidivino per difendere uomini e dei. Infatti, Eracle fu determinante nella lotta contro i Giganti e divenne il più grande benefattore dell’umanità. Nonostante la sua promessa a Era, Zeus ottenne che Eracle servisse Euristeo e compisse le dodici fatiche, al termine delle quali avrebbe ottenuto l’immortalità.

Marcus Gheeraerts il Vecchio – Le fatiche di Ercole – Ercole che combatte i centauri e Alcmene e Anfitrione assistono al bambino Ercole strangolare due serpenti inviati da Era per ucciderlo – Wikipedia, pubblico dominio
Temendo la collera di Era, Alcmena abbandonò il figlio in un campo, dove Atena lo trovò e persuase Era ad allattarlo. Il piccolo strinse il seno della dea con tale forza che lei lo respinse, versando il latte che formò la Via Lattea. Impressionata, Atena restituì il bambino alla madre.
Alcmena assistette alla straordinaria vita di Eracle e sopravvisse al figlio. Anfitrione, invece, morì in battaglia contro i Minii, oppure, secondo altre versioni, visse abbastanza a lungo da vedere le imprese del figliastro.
Questa storia, densa di tradimenti, vendette e giochi divini, segna la nascita di uno degli eroi più celebri della mitologia greca.
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