Andrea del Sarto, figlio del sarto Agnolo di Francesco, è considerato l’ultimo grande esponente della pittura classica prima dell’affermazione del Manierismo.
Formatosi nella bottega di Piero di Cosimo, subì profondamente l’influenza di Leonardo da Vinci e Raffaello, distinguendosi come un raffinato classicista. Descritto da Giorgio Vasari come un disegnatore impeccabile, il suo stile combina il rigore formale dell’arte romana, la morbidezza dello sfumato leonardesco e la vivacità cromatica della scuola veneta. Questo intreccio di influenze riflette un clima di ricerca e transizione verso il Manierismo, come testimonia il fatto che nella sua bottega si formarono artisti del calibro di Pontormo, Rosso Fiorentino e lo stesso Vasari.
Celebre per i suoi affreschi, realizzò opere di grande rilievo nel Chiostro dei Voti dell’Annunziata a Firenze, tra cui le Scene della Vita di San Filippo Benizzi (1510), le Scene della Vita di Maria (intorno al 1514) e la lunetta con la Madonna del Sacco (1525), considerata uno dei suoi capolavori. Degni di nota anche gli affreschi in grisaille con la Vita di San Giovanni Battista nel Chiostro dello Scalzo, iniziati nel 1515.
Nella villa medicea di Poggio a Caiano realizzò il celebre Tributo a Cesare, mentre il Cenacolo di San Salvi (1520-1525), definito da Vasari come l’unica “Cena” in grado di reggere il confronto con quella di Leonardo, rappresenta una delle sue opere più iconiche.
Tra i suoi dipinti su tavola spiccano la Madonna delle Arpie (Galleria degli Uffizi), la Disputa della Trinità, la Deposizione e i Sogni del faraone (tutti conservati a Palazzo Pitti), il Sacrificio di Abramo (Prado di Madrid) e il Ritratto di Sansovino (1524), custodito alla National Gallery di Londra. In queste opere emerge il suo magistrale uso del colore, che unisce delicatezza e intensità.
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