Platone nacque ad Atene in una famiglia aristocratica, in un periodo segnato dalla fine dell’età d’oro della Grecia periclea. A vent’anni iniziò a seguire gli insegnamenti di Socrate, che ebbe un’influenza determinante sulla sua formazione filosofica.
Nel 388 a.C. si recò a Siracusa, in Sicilia, con l’intento di approfondire la filosofia pitagorica. Durante il suo soggiorno, cercò invano di convincere il tiranno Dionigi I ad abbracciare il suo ideale di re-filosofo, un governante illuminato dalla saggezza e dalla filosofia. Tuttavia, i suoi sforzi fallirono e, a causa di intrighi politici, Platone fu catturato e venduto come schiavo sull’isola.
Fortunatamente, il filosofo fu liberato grazie all’intervento del mecenate Anniceride, che lo riscattò e gli fornì i fondi necessari per realizzare un progetto ambizioso: la fondazione della famosa Accademia di Atene nel 387 a.C., destinata a diventare uno dei centri più influenti di insegnamento filosofico.
Nel 360 a.C., Platone tornò definitivamente ad Atene, dove continuò la sua attività filosofica fino alla sua morte, avvenuta nel 347 a.C. all’età di ottant’anni
Platone è uno dei più grandi filosofi dell’antichità e le sue opere hanno esercitato una profonda influenza sulla filosofia occidentale. I suoi scritti sono generalmente suddivisi in tre periodi principali, ciascuno dei quali riflette l’evoluzione del suo pensiero, partendo dalle influenze socratiche fino alla formulazione di teorie originali.
Durante il regno dell’imperatore Tiberio, il filosofo Trasillo classificò le opere di Platone in nove tetralogie, ovvero serie di quattro dialoghi ciascuna. Questa suddivisione ha permesso di organizzare i dialoghi di Platone in modo sistematico, facilitando la lettura e lo studio del suo vasto corpus di opere.
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