San Paolino di Nola, venerato come protettore dei suonatori di campane, è tradizionalmente considerato il primo ad aver introdotto l’uso delle campane nella Chiesa, tanto che il termine “campana” deriva dalla Campania, la regione dove svolse gran parte della sua attività pastorale. La sua festa si celebra il 22 giugno, giorno in cui la città di Nola lo onora con la famosa “Festa dei Gigli

Nato a Bordeaux, in Francia, nel 355, Paolino proveniva da una famiglia nobile e influente. Dopo aver studiato e intrapreso una brillante carriera come avvocato e funzionario imperiale, fu nominato governatore della Campania. Durante il suo mandato, si distingue per la sua saggezza e il suo profondo senso di giustizia, guadagnandosi l’amore del popolo.
A Nola, Paolino possedeva terreni e una piccola chiesa costruita sopra la tomba di San Felice, il primo vescovo della città, noto per i suoi miracoli. Qui, Paolino incontrò personalità di spicco come Sant’Ambrogio e Sant’Agostino, le cui amicizie lo avrebbero condotto alla conversione al cristianesimo

Statua in marmo di San Paolino in via Ottaviano Augusto a Nola – Wikipedia, foto io – mio rilasciata con licenza CC0

In seguito a un viaggio in Spagna, Paolino sposò la nobildonna Therasia. Dopo la tragica perdita del loro unico figlio, la coppia decise di vendere tutte le loro ricchezze per donarle ai poveri e si dedicarono interamente all’ascesi cristiana, sul modello di vita monacale orientale.

Paolino fu acclamato dal popolo di Barcellona e ordinato sacerdote. Nonostante le numerose richieste, tra cui quella di Sant’Ambrogio di unirsi a lui a Milano, Paolino preferì ritirarsi a Nola con sua moglie e alcuni compagni, conducendo una vita di preghiera e carità. Fondò un monastero vicino al Santuario di San Felice, dove accoglieva e sosteneva i poveri.

Nominato vescovo di Nola, Paolino si distinse per la sua generosità, in particolare durante il saccheggio dei Vandali guidati da Genserico. Vendette tutti i suoi beni per riscattare i prigionieri ridotti in schiavitù e, quando una madre disperata gli chiese aiuto per liberare il proprio figlio, si offrì lui stesso come schiavo al posto del ragazzo. Durante la prigionia, riuscì a liberarsi ea far ritorno a Nola con una nave carica di grano, accolto trionfalmente dal popolo, che lo omaggiò con gigli in segno di gratitudine.

Ancora oggi, Nola celebra il suo amato vescovo con la “Festa dei Gigli“, un evento carico di fede e tradizione che ricorda la vita e le opere di San Paolino. Morì a Nola nel 431 e il suo corpo riposa nella cattedrale della città.

Seguono tre immagini della “Festa dei Gigli”

Giglio Dell’Ortolano 2013 che si appresta ad entrare in piazza Duomo – Wikipedia, pubblico dominio

Un Giglio trasportato dalla paranza San Massimo attraversa lo storico vico delle Munacelle – Wikipedia, pubblico dominio

Festa dei Gigli di Nola del 1959: i gigli davanti al Comune. – Wikipedia, pubblico dominio

 

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