
Rappresentazione di Apuleio affiancato da Pánfila che si trasforma in gufo e l’Asino d’oro – Wikipedia, pubblico dominio
Lucio Apuleio, noto anche come Apuleio di Madaura, nacque intorno al 125 d.C. a Madaura (oggi Mdaurusch, in Algeria). Fu un scrittore, filosofo, retore e alchimista di scuola platonica, famoso soprattutto per il suo romanzo Le Metamorfosi (noto anche come L’Asino d’oro). Il suo prenome, “Lucio”, è incerto, poiché coincide con quello del protagonista dell’opera, sollevando dubbi sulla sua autenticità.
Apuleio proveniva da una famiglia benestante e influente: il padre, console municipale, lasciò ai figli un’ingente eredità di circa due milioni di sesterzi. Ricevette la prima formazione a Cartagine, dove studiò grammatica, retorica, poesia, geometria, musica e, soprattutto, filosofia, che approfondì successivamente ad Atene.
Grande appassionato di riti misterici, si interessò ai Misteri di Esculapio a Cartagine e agli Eleusini ad Atene.
Instancabile viaggiatore, Apuleio fu un brillante conferenziere e un uomo curioso di ogni disciplina, dalla filosofia ai culti religiosi. Durante il suo peregrinare:
- A Roma, si dedicò con successo alla carriera forense e venne iniziato al culto di Osiride e Iside.
- In Egitto, Samo, Gerapoli e in Oriente, arricchì la sua cultura filosofica e religiosa.
Durante il viaggio verso Alessandria, si fermò a Oea (l’attuale Tripoli), dove fu ospitato dall’amico Ponziano e conobbe sua madre, Emilia Pudentilla, una vedova ricca ma non avvenente. La donna, desiderando un marito fidato e disinteressato al denaro, propose il matrimonio ad Apuleio, che inizialmente esitò, ma alla fine accettò.

Ritratto anacronistico dello scrittore Apuleio – Wikipedia – User:FinnWikiNo, opera di pubblico dominio
Dopo la morte improvvisa di Ponziano, i parenti di Pudentilla, temendo di perdere l’eredità, accusarono Apuleio di averla sedotta con arti magiche per impossessarsi delle sue ricchezze. Il processo, celebrato a Sabratha tra il 158 e il 159 d.C., rischiò di condannarlo a morte, in base alla lex Cornelia de sicariis et veneficis. Tuttavia, grazie alla sua brillante autodifesa, pubblicata poi come Apologia (Pro se de magia), venne assolto.
La sua fama come filosofo platonico crebbe rapidamente. Tornato a Cartagine, ottenne la prestigiosa carica di sacerdos provinciae, che gli conferiva compiti religiosi, politici e di rappresentanza, tra cui la gestione del culto dell’imperatore. Morì intorno al 170 d.C., senza che le cause del decesso fossero note.
Lo stile di Apuleio è un ibrido tra tradizione e innovazione:
- Manieristico, perché richiama la prosa dell’età repubblicana con termini poetici (soprattutto catulliani) e arcaismi.
- Sperimentale, per l’uso di neologismi, dialettismi africani, espressioni colloquiali e gergali.
Ne Le Metamorfosi, si allontana dalla rigorosa concinnitas di Cicerone, prediligendo una prosa più suggestiva e musicale, ricca di ritmo e figure sonore.

Tacito (annale, historia) e Apuleio (de magia, metamorphoseon, florida), montecassino XI secolo (pluteo 68.2) – Wikipedia – User: Sailko, opera propria rilasciato con licenza CC BY 3.0
Seguace della Seconda Sofistica, movimento culturale del II-VI secolo d.C., Apuleio esaltava l’arte della retorica, abbandonando però i tradizionali temi filosofici ed etici. Dimostrò il suo talento oratorio nelle conferenze raccolte nei Florida e nell’Apologia, documento chiave del suo processo.
Il II secolo d.C. fu un periodo di crisi spirituale. Il valore della cittadinanza romana perse importanza, portando a un crescente individualismo e a un bisogno di risposte esistenziali, come la paura della morte e la ricerca del divino.

Apuleio, Opera omnia, 1621 – Wikipedia, pubblico
Apuleio aderì al Medioplatonismo, una corrente filosofica che reinterpretava Platone mescolandolo con influenze pitagoriche e orfiche. Questo pensiero sosteneva che l’anima fosse prigioniera del corpo e che, attraverso la purificazione e i riti mistici, potesse ascendere al divino.
La sua adesione a questa corrente emerge in:
- De deo Socratis, dove esplora la sua visione filosofica e la dottrina demonologica.
- Il forte interesse per magia e culti misterici, che influenzò profondamente Le Metamorfosi.
Apuleio scrisse moltissimo in latino e greco, sia in versi che in prosa, ma molte opere sono andate perdute. Tra quelle pervenute:
- Le Metamorfosi (L’Asino d’oro), l’unico romanzo latino completo giunto fino a noi.
- Florida, raccolta di discorsi.
- Apologia, sua autodifesa nel processo per magia.
- De deo Socratis, trattato sulla demonologia platonica.
Durante la sua vita, godette di grande fama: i Cartaginesi gli eressero statue, come testimonia lui stesso nei Florida.
Con l’avvento del Cristianesimo, fu esaltato come filosofo e taumaturgo, contrapponendo i suoi miracoli a quelli di Cristo. Tuttavia, nel V secolo, divenne bersaglio dell’apologetica cristiana.
Un’eccezione fu Sant’Agostino, che studiò a Madaura e pur criticando il suo platonismo e la teoria dei demoni, ne apprezzava lo stile e la retorica. Fu proprio Agostino a battezzare il titolo L’Asino d’oro, con cui il romanzo è noto nel Medioevo.
Nel Rinascimento, il testo fu riscoperto grazie a Boccaccio, che ne realizzò una copia nel 1338. Successivamente, venne tradotto in volgare da Boiardo nel Quattrocento e da Firenzuola nel 1525.
L’influenza de Le Metamorfosi si estese a tutta Europa, contribuendo alla nascita del romanzo picaresco, della letteratura visionaria e dei racconti di magia, influenzando intere generazioni di scrittori.
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