Arianna, figura leggendaria della mitologia greca, era la figlia di Minosse, sovrano di Creta, e di Pasifae.
La sua storia è narrata in molteplici versioni, ma il mito più celebre la lega indissolubilmente all’eroe ateniese Teseo e al mostruoso Minotauro.

Rudolph Friedrich Karl Suhrlandt – Teseo e Arianna – Berlinische Galerie – Wikipedia, pubblico dominio.
Quando Teseo giunse a Creta con l’intento di uccidere la creatura rinchiusa nel labirinto costruito da Dedalo, Arianna se ne innamorò perdutamente.
Desiderosa di aiutarlo, gli consegnò un filo di lana, affinché potesse segnare il percorso e ritrovare la via d’uscita dopo aver compiuto l’impresa. Con la vittoria di Teseo e la fuga degli ateniesi, Arianna si imbarcò con lui, lasciandosi alle spalle la sua terra natale.
Dopo alcuni giorni di navigazione, la compagnia approdò su un’isola allora chiamata Dia, oggi conosciuta come Nasso. Qui, Arianna, stremata dal viaggio, si addormentò sulla riva.

Evelyn De Morgan – Arianna a Nasso – Wikipedia, pubblico dominio
Al suo risveglio, scoprì con sgomento di essere stata abbandonata: Teseo aveva ripreso il mare senza di lei.
Sola e disperata, Arianna si abbandonò al dolore, ma ben presto il corteo festante di Dioniso, composto da Satiri e Menadi, giunse a soccorrerla.

Bacco e Arianna di Jacopo Amigoni – Wikipedia, pubblico dominio.
Il dio la prese con sé e la rese sua sposa, ponendole sul capo una splendida corona forgiata da Efesto, ornata di oro e rubini scintillanti.

Le costellazioni del Boote e della Corona Boreale (invertite) illustrate da Johann Hevelius. – Wikipedia, pubblico dominio.
Come segno eterno del loro legame, Dioniso innalzò quella stessa corona nel firmamento, trasformandola nella costellazione della Corona Boreale, affinché la memoria di Arianna non svanisse mai.
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