Ascalafo, figura della mitologia greca, era un demone figlio di Acheronte, il fiume degli Inferi, e di Gorgira o Orfne, il cui nome significa “oscurità“.
Quando Ade concesse a Persefone di tornare nel mondo dei vivi, le impose una condizione: non avrebbe dovuto mangiare nulla durante la sua permanenza negli Inferi. Tuttavia, Ascalafo la sorprese a infrangere questo divieto, vedendola mangiare alcuni chicchi di melograno, legandola così definitivamente al regno dei morti.
Demetra, furiosa per la perdita irreversibile della figlia, si vendicò su Ascalafo, schiacciandolo sotto un masso. Nonostante ciò, Ascalafo non morì e fu liberato in seguito da Eracle, che riuscì a spostare la pesante roccia.
In altre versioni del mito, Ascalafo subì una sorte diversa: fu trasformato in un uccello, un allocco o una civetta, simboli di sventura e oscurità.
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