Atreo è una delle figure più oscure e tragiche della mitologia greca, protagonista di una delle faide familiari più sanguinose dell’antichità.
Figlio di Pelope e Ippodamia, fu il padre di Agamennone e Menelao, due degli eroi chiave della guerra di Troia. La sua vicenda è indissolubilmente legata a quella del fratello Tieste, con cui ingaggiò un conflitto spietato per il trono, dando origine alla tragica “maledizione della casa di Atreo“.
Atreo divenne re di Micene (non di Macedonia, secondo la maggior parte delle fonti) dopo una lotta fratricida con Tieste, che ambiva anch’egli al trono. Il conflitto tra i due fratelli si inasprì quando Atreo scoprì che la sua stessa moglie, Erope, aveva avuto una relazione segreta con Tieste.
Accecato dall’ira e dal desiderio di vendetta, Atreo pianificò una punizione orribile: fece uccidere i figli di Tieste, Plistene e Tantalo, ne cucinò le carni e le servì al fratello in un sontuoso banchetto.
Solo dopo che Tieste ebbe consumato il pasto, Atreo rivelò con sadico compiacimento la vera natura del cibo servito. La reazione del fratello fu di orrore assoluto: vomitò il pasto maledetto e lanciò una maledizione eterna sulla stirpe di Atreo, predicendo un futuro di sangue e sciagure.

Atreo e Tieste – François Robert Ingouf biographyAfter: Clément Pierre Marillier – Wikipedia, pubblico dominio
Dopo essere fuggito da Micene, Tieste consultò un oracolo, il quale gli consigliò di concepire un figlio con sua stessa figlia, Pelopia, per generare il futuro strumento della sua vendetta. Da questa unione incestuosa nacque Egisto, il quale, una volta cresciuto, apprese la verità sulle sue origini. Spinto dal desiderio di vendicare il padre, Egisto uccise Atreo e restituì il trono di Micene a Tieste.
La maledizione della casa di Atreo non si fermò qui: la generazione successiva fu ugualmente segnata dalla violenza e dal tradimento. Agamennone, figlio di Atreo, fu assassinato al suo ritorno da Troia, mentre suo figlio Oreste compì un altro atto di vendetta uccidendo Egisto e la propria madre, Clitemnestra.
Le vicende di Atreo e della sua famiglia ispirarono alcuni dei più grandi tragediografi dell’antichità.
Eschilo, nella sua trilogia dell’Orestea, esplorò il ciclo di vendette che travolse la stirpe di Atreo.
Anche Sofocle ed Euripide scrissero opere drammatiche su questa saga familiare segnata da crimini inenarrabili e maledizioni divine.

Tomba di Atreo (Micene, 1250 a.C. circa) – Wikipedia – User Túrelio, immagine rilasciata con licenza CC BY-SA 3.0
Un monumento archeologico legato alla figura di Atreo è il cosiddetto “Tesoro di Atreo”, una grande tomba a tholos situata a Micene e risalente al II millennio a.C. Sebbene il collegamento con il mitico re sia solo simbolico, l’imponente struttura testimonia la grandezza e la ricchezza della civiltà micenea, che ispirò i racconti epici della Guerra di Troia.
Oltre agli orrori legati alla sua storia, alcuni autori antichi come Strabone ed Igino tramandarono una curiosa interpretazione razionalistica di un dettaglio del mito. Si raccontava che, nel momento in cui Atreo servì il macabro banchetto a Tieste, il sole stesso si oscurò per l’orrore, provocando un’eclissi. Per questo motivo, Atreo venne talvolta associato alla scoperta del fenomeno dell’eclissi solare e considerato uno dei precursori dell’astronomia antica.