Ritratto di Baruch Spinoza – Wikipedia, pubblico dominio

Baruch Spinoza, uno dei principali rappresentanti del razionalismo moderno, nacque ad Amsterdam il 24 novembre 1632 da una famiglia ebraica sefardita. I suoi genitori, di origine spagnola, si erano rifugiati in Olanda per sfuggire all’intolleranza religiosa seguita all’annessione del Portogallo alla Spagna. Il padre, Michael Spinoza, era un mercante, mentre la madre, Hanna Debora, morì nel 1638, quando Baruch aveva appena sei anni.

Spinoza ricevette la sua educazione iniziale nella comunità sefardita di Amsterdam, frequentando la scuola Talmud Torah, dove studiò l’ebraico e i testi biblici. Con il tempo, si avvicinò anche al pensiero di filosofi contemporanei come Bacone, Cartesio e Hobbes, nonché ai classici latini e alla scolastica medievale.
Tuttavia, il clima religioso della comunità in cui viveva era rigido e conservatore, e le sue idee progressiste finirono per scontrarsi con i seguaci degli ambienti religiosi ortodossi.
Nel 1656, a soli ventiquattro anni, Spinoza fu scomunicato dalla comunità ebraica per “eresie praticate e insegnate”.
L’espulsione comportava l’allontanamento dalla sinagoga e il divieto di contatti con i membri della comunità, inclusi i suoi stessi familiari. La sorella tentò persino di diseredarlo, e la sua stessa vita fu messa in pericolo quando un parente fanatico cercò di accoltellarlo.

Mark Antokolski – Baruch Spinoza – Wikipedia – Foto di: Shakko, opera propria rilasciata con licenza CC BY-SA 3.0

Dopo aver lasciato Amsterdam, Spinoza si stabilì nel villaggio di Rijnsburg, vicino a Leida, e infine a L’Aia.
Qui si dedicò al lavoro di molatore e tagliatore di lenti, una professione manuale che,
secondo la tradizione rabbinica, gli conferisce indipendenza economica e rispettabilità. Grazie a questo lavoro, rifiutò incarichi prestigiosi, come l’offerta di insegnamento all’Università di Heidelberg.

A ventinove anni, Spinoza pubblicò i “Principi della filosofia di Cartesio” con in appendice i “Pensieri Metafisici“, opere che gli procurano la fama di esegeta della filosofia cartesiana

Iniziò poi la stesura della sua opera principale, l'”Ethica more geometrico demonstrata” che vedrà la luce dopo la sua morte e verrà inserita nella “Opera Postuma” insieme  al “Trattato sull’emendamento dell’intelletto”, il “Trattato Teologico-Politico”, l'”Epistolario” e il “Compendium grammatices linguae hebreae”.

Nel 1670, Spinoza pubblicò anonimamente il “Trattato Teologico-Politico” (Tractatus theologico-politicus), un’opera che suscitò profondo sdegno e scandalo. In questo testo, Spinoza offre un’analisi critica dell’Antico Testamento, concentrandosi in particolare sul Pentateuco, e nega l’origine divina di tali scritture, proponendo una lettura razionale e storica che contrasta con l’interpretazione religiosa tradizionale.

L’Aia – Chiesa di Nieuwe – Monumento sepolcrale a Benedetto di Spinoza. –Wikipedia – Foto rilasciata con licenza CC BY-SA 4.0

Baruch Spinoza morì a L’Aia il 21 febbraio 1677, all’età di quarantaquattro anni, probabilmente a causa della tubercolosi. Dopo la sua morte, il suo pensiero fu accusato di “ateismo” e messo al bando, ma trovò apprezzamento nei circoli libertini, che ne esaltarono l’immagine di “ateo virtuoso”.
La sua eredità materiale era così misera che persino la sorella Rebecca la rifiutò.

 

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