Stemma di Bianca II, regina di Navarra (1461 – 1464) Wikipedia, immagine di Odejea rilasciata con licenza CC BY-SA 3.0

Quando si parla di donne infelici e matrimoni disastrosi, non si può non ricordare la triste storia di Bianca Trastámara (1424-1464).

Bianca aveva tutte le qualità e le opportunità per condurre una vita felice: era bella, come testimoniano i ritratti miniati che la mostrano con un fisico snello, lineamenti delicati e lunghi capelli biondo rame. Era nobile e ricca: suo padre era il duca di Panafiel e futuro re d’Aragona, mentre sua madre era regina di Navarra. Inoltre, grazie alla tradizione della corte spagnola, aveva ricevuto un’istruzione adeguata, cosa non scontata per le donne dell’epoca.

Eppure, nonostante questi privilegi, la sua vita fu segnata da sofferenze, delusioni e umiliazioni.

Miniatura che rappresenta il re Enrico IV di Castiglia (1425-1474), soprannominato l’Impotente – Wikipedia, pubblico dominio.

Nel 1440, appena sedicenne, Bianca fu data in sposa a Enrico, erede al trono e futuro re di Castiglia.
Si trattava di un matrimonio politico, come era consuetudine tra i regnanti di Aragona, Navarra e Castiglia, che spesso stringevano alleanze attraverso unioni dinastiche per mantenere la pace tra i vari casati.

L’unione tra la giovane erede di Navarra e il futuro re di Castiglia avrebbe dovuto garantire la stabilità dei territori attraverso il padre della sposa. Tuttavia, il soprannome di Enrico non lasciava presagire nulla di buono: era noto come “l’Impotente“, un dettaglio di dominio pubblico che rendeva evidente la sua condizione. Bianca, probabilmente ignara di tutto, fu mandata all’altare come un agnello sacrificale.

Il matrimonio venne celebrato con grande sfarzo nella splendida cattedrale di Valladolid, ma si rivelò infelice fin dall’inizio. Enrico ignorava la giovane moglie, preferendo la compagnia dei suoi cortigiani e tenendosi il più possibile lontano da lei.
Come se non bastasse, nel 1451 la vita di Bianca fu sconvolta da un nuovo dramma: scoppiò una sanguinosa guerra civile tra suo padre e suo fratello Carlo. Bianca si schierò dalla parte di quest’ultimo e chiese aiuto al suocero, il re di Castiglia, provocando un ribaltamento delle alleanze politiche stabilite con il suo matrimonio.

Pieter Paul Rubens – Papa Niccolò V – Wikipedia, pubblico dominio.

Nel 1453, per volontà dei regni coinvolti, Papa Niccolò V annullò il matrimonio, dichiarandolo nullo per mancata consumazione.
Bianca fu persino sottoposta a un’umiliante visita ginecologica davanti a importanti uomini di Chiesa, che confermarono la sua verginità.
Il pontefice giustificò l’annullamento anche per consanguineità tra i coniugi, nonostante fosse stato lui stesso a benedire il matrimonio anni prima.

Rimandata in Navarra, Bianca si ritrovò in una posizione di estrema debolezza. Suo fratello Carlo, nel 1452, subì una grave sconfitta, e il padre, che non l’aveva mai amata, non le perdonò il suo schieramento al fianco di lui. Per quasi dieci anni, Bianca visse in condizioni di povertà e segregazione.

Nel 1461, alla morte di Carlo, Bianca divenne di diritto regina di Navarra. Alcuni nobili la appoggiarono, ma il padre le impedì con la forza di esercitare il potere. Anzi, nel 1462 la diseredò, nominando sua erede l’altra figlia, Eleonora, che si era sempre schierata con lui.
Eleonora, insieme al marito, il conte di Foix Gastone IV, aveva sostenuto il padre nella lotta contro Carlo.

José Moreno Carbonero – Bianca II di Navarra (1424-1464) – Museo del Prado – Wikipedia, pubblico dominio.

Ben presto, Eleonora e Gastone fecero catturare Bianca e la imprigionarono nel castello di Moncada, a Orthez.
Il 2 dicembre 1464, Bianca morì avvelenata, probabilmente per ordine della sorella, che dopo la sua morte ottenne il titolo di luogotenente generale di Navarra.

Così si concluse la tragica esistenza di Bianca Trastámara, una donna che, pur avendo tutto per essere felice, fu vittima della politica, delle ambizioni familiari e di un destino crudele.

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