“C’è un tempo per capire, un tempo per scegliere, un altro per decidere. C’è un tempo che abbiamo vissuto, l’altro che abbiamo perso e un tempo che ci attende.” (Lucio Anneo Seneca)
Per Seneca, la vita umana non è mai realmente breve; sono gli uomini a renderla tale sprecando il loro tempo in attività futili e senza valore. Ogni individuo dispone di un certo numero di giorni da vivere e di un tempo da sfruttare al meglio, e il pericolo più grande è quello di morire senza aver vissuto
Il tempo, secondo Seneca, deve essere gestito con la stessa cura con cui si gestiscono le ricchezze materiali.
Affidare una grande fortuna a uno spendaccione significa vederla dissipare in breve tempo; al contrario, metterla nelle mani di un uomo prudente e riflessivo permette di farla crescere con saggezza e intelligenza.
Seneca suddivide la vita in tre fasi: passato, presente e futuro:
- Il presente è breve per coloro che sanno che non sanno attendere, che non apprezzano l’impegno e l’azione.
- Il passato, invece, è sicuro e incancellabile, conservato nella memoria di ciascuno.
- Il futuro, d’altro canto, è incerto e pieno di dubbi
Proprio i dubbi e le incertezze tormentano il tedio del presente, quando invece sarebbe necessario concentrarsi sull’atto di vivere, dedicandosi alla realizzazione di obiettivi concreti.
Seneca sottolinea che spesso le persone si lasciano intrappolare da paure riguardo al futuro o rimpianti legati al passato, perdendo di vista l’importanza del presente. La vita, secondo il filosofo, non è un semplice susseguirsi di giorni, ma un’opportunità di crescita e miglioramento costante. Ogni momento va valorizzato, poiché il tempo, una volta trascorso, non può essere recuperato
Il vero saggio, afferma Seneca, è colui che sa amministrare saggiamente il proprio tempo, evitando le distrazioni e le vanità che portano alla dissipazione della vita.