Claudia Ottavia, figlia dell’imperatore Claudio e di Valeria Messalina, cresce in un contesto segnato da potere e tragedia. Sua madre, conosciuta per una vita di scandali e accuse di dissolutezza, lascia un’impronta indelebile nel suo destino sin dall’infanzia.
Quando Claudia Ottavia ha solo otto anni, sua madre compie un gesto audace: celebra un matrimonio con Gaio Silio, un importante politico romano, sfidando il legame ufficiale con Claudio. Fino a quel momento, Claudio aveva tollerato le infedeltà di Messalina, ma quest’atto minava la sua autorità e la stabilità del suo regno. Perciò, ordina la condanna a morte di Messalina e del e il suo fittizio marito.

Questo episodio sconvolge la giovane Claudia Ottavia, che assiste impotente alla punizione imposta a sua madre.
Come se non bastasse, Claudio la espone nuda di fronte alla dimora materna, forse per umiliare il ricordo di Messalina e mettere in discussione la legittimità di Claudia come sua figlia, sospettando che potesse essere frutto delle relazioni di Messalina con un’altro dei suoi numerosi amanti.

Ma per Claudia Ottavia, il destino riserva ancora eventi più drammatici. Poco tempo dopo, suo padre Claudio prende in moglie Agrippina Minore, sua stessa nipote e madre di Nerone.
Agrippina è un’ambiziosa stratega politica che non si accontenta di un ruolo secondario come imperatrice consorte. Desideria il potere e per realizzare il suo piano,  si dedica a una serie di mosse astute, manipolando persone e circostanze affinché tutto si svolga come da lei previsto. Il suo obiettivo finale è far sì che Nerone ascenda al trono, anche a costo di eliminare Claudio. E così, una dopo l’altra, le “pedine” della corte imperiale si muovono sotto il suo controllo, obbedendo alla sua volontà e preparando il terreno per la sua vittoria.

Marcello Clodio – Claudia Ottavia. 1587 – Wikipedia, pubblico dominio

A soli 13 anni, Claudia Ottavia viene data in moglie a Nerone, allora sedenne, entrando così nel complesso intrigo di palazzo che porterà il marito al potere.
Sfruttata come strumento politico, Claudia Ottavia assiste impotente alla scalata di Nerone e alla progressiva emarginazione del fratellastro Britannico.

Infine, nel 54 d.C., Claudio, ormai sessantaquattrenne, muore improvvisamente durante un banchetto. Le circostanze sospette suggeriscono un avvenimento, forse ordinato da Agrippina stessa, anche se il mistero rimane.
A soli 17 anni, Nerone diventa Imperatore di Roma e Claudia Ottavia, senza aver mai avuto voce in capitolo, diviene Imperattice.

Britannico, il figlio legittimo di Claudio, ha appena 14 anni, ma si oppone alla salita al potere di Nerone, affermando di essere il vero erede di Roma. Nonostante il coraggio, il giovane Britannico non ha scampo. Durante un banchetto, muore improvvisamente, vittima di un attacco epilettico, una condizione che aveva da tempo. Il parallelismo con la morte di Claudio, avvenuta anch’essa in circostanze simili, desta sospetti sulla possibilità di un intervento di Nerone.
Sebbene non ci siano prove certe, il dubbio rimane, e l’Imperatore consolida il suo potere. Tacito, storico romano, ci racconta il profondo dolore di Claudia Ottavia per la perdita del fratello, notando come “Octavia quoque, quamvis rudibus annis, dolorem caritatem omnis adfectus abscondere didicerat,” ovvero: “Anche Ottavia, per quanto ancora inesperta per l’età aveva imparato a dissimulare il dolore, l’affettuosa pietà, ogni sentimento dell’animo”

Claudia Ottavia conduce una vita completamente diversa da quella del marito. Nerone ha una relazione stabile con Claudia Atte, una schiava che ha liberato e che resterà al suo fianco come confidente per tutta la vita. Oltre ad Atte, Nerone è circondato da un entourage di uomini e donne pronti a soddisfare ogni suo capriccio.
Claudia Ottavia, al contrario, si distingue per la sua compostezza e riservatezza, mostrando uno stile di vita modesto e lontano dagli eccessi che caratterizzavano anche la vita della madre Messalina.

Ritratto marmoreo di Ottavia, moglie di Nerone – Cleveland Museum of Art – Wikipedia – immagine rilasciata con licenza CC0

Nel 59 d.C., Nerone, sospettando che Agrippina complotti per spodestarlo, ordina l’assassinio della madre. Pochi anni dopo, nel 62, ripudia Claudia Ottavia, accusandola di sterilità, e la sostituisce con Poppea Sabina, una donna di cui è follemente innamorato.
Claudia Ottavia viene quindi esiliata in Campania, lontano dagli intrighi della corte.
Pur lontana, Claudia Ottavia continua a rappresentare una minaccia per Nerone e la nuova Imperatrice Poppea, la quale la accusa di adulterio per eliminarla definitivamente. Sebbene le accuse manchino di fondamento, Nerone manipola un liberto di corte, Aniceto, convincendolo a dichiararsi amante di Claudia Ottavia. Con questa falsa testimonianza, Nerone riesce a trovare un pretesto per allontanarla definitivamente.

Busto di Nerone conservato ai Musei Capitolini di Roma, restaurato nel XVII secolo – Wikipedia – User: cjh1452000, opera propria rilasciata con licenza CC BY-SA 3.0

Claudia Ottavia viene quindi esiliata sull’isola di Pandataria (oggi Ventotene), lontana dai sostenitori che aveva a Roma. Tuttavia, Nerone non si accontenta dell’esilio: teme che finché lei è in vita, l’eredità di Claudio possa rappresentare un rischio per il suo dominio, e così ordina la sua uccisione.

Un gruppo di sicari viene inviato per porre fine alla vita di Claudia Ottavia. La giovane viene incatenata, le tagliano le vene e attendono che il suo sangue scorra.
Claudia Ottavia, disperata, invoca pietà, ricordando che ormai non è più la moglie di Nerone ma semplicemente sua sorella e invoca il nome di Agrippina, la sua madre adottiva e promotrice del matrimonio con Nerone. Tuttavia, le sue suppliche sono vane. Nonostante la brutalità del gesto, il sangue fuoriesce lentamente, e così i sicari, per accelerare la sua morte, la immergono in un bagno di acqua calda. Con il sangue che defluisce rapidamente, Claudia Ottavia muore, vittima innocente di un cruento omicidio politico.

Nonostante sia stata figlia di un imperatore e moglie di Nerone, la sua vita non fu che un susseguirsi di umiliazioni e sofferenze. A soli 22 anni, Claudia Ottavia lascia il mondo, segnando la fine di una breve e dolorosa esistenza. Come ultimo sfregio, i sicari recidono la sua testa e la inviano a Poppea Sabina, in modo che possa contemplare il “trofeo” della sua vittoria, il simbolo definitivo di una tragica ascesa costruita su tradimenti e omicidi.

 

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