Anche la bella Danae
mutò la luce eterea
con un bronzeo carcere,
nascosta fu nei vincoli
di sepolcrale talamo.
Ed era, o figlia mia,
o figlia mia, di nobil sangue, e il germine
di Giove custodía,
disceso in grembo a lei come aurea piova.
Ma del Destino è grave
la potenza; e non armi e non ricchezza
né torre o negra nave
ch’erra per mare ad evitarla giova.
(Sofocle, Antigone, 1035 – 1047) 

Gustav Klimt – Danae – Leopold Museum, Vienna – Wikipedia, pubblico dominio

Il mito narra che Danae, figlia del re Acrisio di Argo, non poteva ereditare il trono del padre. Deluso dalla mancanza di un erede maschio, Acrisio si rivolse all’oracolo di Delfi per chiedere se il destino gli avrebbe mai concesso un figlio. La risposta dell’oracolo, tuttavia, lo sconvolse: non avrebbe mai avuto un figlio, ma sarebbe stato ucciso dal nipote, il figlio della sua stessa figlia.

Nel tentativo di impedire che la profezia si avverasse, Acrisio imprigionò Danae, ancora giovane e vergine, in una camera sotterranea costruita con mura di bronzo, situata all’interno di una torre della città.
Ma neanche queste precauzioni poterono fermare il volere degli dèi. Zeus, attratto dalla bellezza di Danae, trovò il modo di avvicinarsi a lei trasformandosi in una pioggia d’oro, che filtrò attraverso il tetto della prigione e raggiunse la giovane. Da questa unione nacque Perseo, figlio di Zeus.

Quando Acrisio scoprì la nascita del bambino, la sua rabbia e il timore per il compiersi della profezia lo spinsero a compiere un atto crudele. Fece rinchiudere Danae e il piccolo Perseo in una cassa di legno e li abbandonò in mare, sperando che le onde li portassero alla morte. Ma Poseidone, il dio del mare, calmò le acque, e madre e figlio sopravvissero. La cassa fu trasportata fino all’isola di Serifo, dove furono trovati dal pescatore Ditti, che li accolse e li portò alla corte del re Polidette.

Perseo fu cresciuto nel tempio di Atena e, una volta adulto, si distinse per il suo coraggio e le sue imprese. Tra queste, spicca l’uccisione di Medusa e il salvataggio della principessa Andromeda. Alla fine, la profezia dell’oracolo si avverò. Durante il viaggio verso Argo, Perseo si fermò a Larissa per partecipare ai giochi atletici organizzati dal re locale. Tra il pubblico vi era anche Acrisio, che si trovava lì in incognito. Per un tragico caso, durante una gara di lancio del giavellotto, Perseo colpì accidentalmente il vecchio re, uccidendolo e realizzando così il destino preannunciato dall’oracolo.

Vediamo come alcuni pittori hanno raffigurato la mitologica Danae

(cliccare sulle immagini per ingrandirle)

Studio di Pieter Paul Rubens – Danae e la doccia d’oro – Wikipedia, pubblico dominio

Antonio da Correggio – Danae – Wikipedia, pubblico dominio

Orazio Gentileschi – Danae, c. 1621 – Wikipedia, pubblico dominio

Tiziano – Danae e la pioggia dorata (1545-1546) – Wikipedia, pubblico dominio

Léon Comerre – Danae e la pioggia dorata (1908) – Wikipedia, pubblico dominio

Alexander Jacques Chantron – Danae (1891) – Wikipedia, pubblico dominio

 

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