Evelyn De Morgan – Deianera – Wikipedia, pubblico dominio.

Deianira, figura leggendaria della mitologia greca, era figlia di Oineo, re di Calidone, e di Altea.

In una variante del mito, si narra che fosse frutto dell’unione tra Altea e Dioniso, il dio del vino, che avrebbe concepito la fanciulla durante una visita al sovrano Oineo

Eracle, per conquistare la mano di Deianira, affrontò e sconfisse Acheloo, il dio fluviale, in una feroce battaglia. Una volta sposati, la coppia intraprese un viaggio verso la Tessaglia. Durante il tragitto, giunsero presso un fiume in piena che sembrava insormontabile. Mentre Eracle si preparava a superarlo, sicuro delle sue forze, Deianira esitava.
Proprio allora apparve un centauro di nome Nesso, che si offrì di aiutarli, presentandosi come traghettatore del fiume. Fidandosi di lui, accettarono il suo aiuto. Tuttavia, appena raggiunta l’altra riva, Nesso rivelò il suo inganno: rapì Deianira e cercò di fuggire. Eracle, furioso, scoccò una freccia e colpì il centauro a morte.
Prima di spirare, Nesso si rivolse a Deianira con un ultimo inganno. Le suggerì di raccogliere il suo sangue, promettendole che, mescolato con olio profumato, sarebbe diventato un potente filtro d’amore. Disse che, applicato sulle vesti di Eracle, avrebbe garantito la sua fedeltà eterna. Ingenua, Deianira seguì il consiglio, conservando il sangue in un’ampolla.

Antonio del Pollaiolo – Ercole da Deianira – Yale University Art Gallery – Wikipedia, pubblico dominio

Qualche tempo dopo, Deianira iniziò a temere di perdere Eracle a causa di Iole, una giovane principessa che credeva potesse rubarle l’amore del marito. Decisa a riconquistare la sua esclusiva attenzione, si ricordò delle parole di Nesso. Preparò una veste intrisa del sangue del centauro e incaricò lo schiavo Lica di consegnarla a Eracle, ignara del veleno mortale che contaminava il sangue a causa delle frecce avvelenate dell’Idra di Lerna.

Quando una goccia della mistura cadde a terra e iniziò a bruciare, Deianira comprese l’errore, ma era ormai troppo tardi. Eracle aveva già indossato la tunica, che gli provocò atroci sofferenze, consumandolo lentamente tra fiamme e dolore. Con la sua morte, la vendetta di Nesso si compì.

Devastata dal rimorso e dalla disperazione, Deianira non riuscì a sopportare il peso del suo gesto. Schiacciata dal dolore, pose fine alla sua vita, chiudendo così una tragica pagina della mitologia greca.

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