Diego Rodríguez de Silva y Velázquez, noto semplicemente come Diego Velázquez, nacque a Siviglia il 6 giugno 1599 in una famiglia agiata. Fin da piccolo ricevette un’ottima istruzione, ma presto manifestò una forte passione per la pittura. Da giovanissimo iniziò la sua formazione nella bottega del pittore Francisco de Herrera, dove apprese le tecniche di base.

A 12 anni, proseguì il suo apprendistato presso Francisco Pacheco, pittore e insegnante di Siviglia. Sebbene lo stile di Pacheco fosse piuttosto semplice e realistico, Velázquez imparò da lui l’importanza delle proporzioni e della prospettiva, oltre ad avere l’opportunità di frequentare gli ambienti artistici della città.

Autoritratto del pittore spagnolo Diego Velázquez – Wikipedia, pubblico dominio

Il suo straordinario talento non tardò a farsi notare: poco più che ventenne (1622-1623), attirò l’ammirazione del conte duca di Olivares, che lo nominò pittore di corte.

Nel 1629, grazie al finanziamento del Re di Spagna, Velázquez intraprese un viaggio in Italia, esplorandone le grandi scuole pittoriche da Nord a Sud, fino a Napoli, per approfondire la conoscenza dell’arte italiana. Tornò nuovamente in Italia tra il 1649 e il 1651, e durante questa permanenza incontrò a Napoli il suo amico e collega José de Ribera.

Dopo il rientro in Spagna, il suo prestigio continuò a crescere: fu nominato Gran Maresciallo di Palazzo, un incarico che lo distolse in parte dalla pittura, ma non ne compromise la maestria. Proprio in questo periodo, infatti, realizzò alcune delle sue opere più celebri.

L’ambiente rigido e puritano della Corte spagnola rappresentava un ostacolo persino per il Re, che non sempre riusciva a proteggerlo. Per ottenere la prestigiosa Croce Rossa dell’Ordine di Santiago, Velázquez dovette affrontare tre anni di indagini sulla sua discendenza e sulla sua attività artistica, per dimostrare di non avere origini ebraiche o morische e di non trarre profitto dal commercio di dipinti.

In tutta la sua carriera riuscì a dipingere un solo ritratto di nudo, “Venere e Cupido” (1644-1648), e solo grazie alla protezione del Re.

Diego Velázquez morì a Madrid il 6 agosto 1660, lasciando un’eredità artistica che lo consacrò come uno dei più grandi maestri della pittura.

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Velázquez – Fucina di Vulcano – Wikipedia, pubblico dominio

Velázquez – Il trionfo di Bacco – Wikipedia, pubblico dominio

Velázquez – Le Filatrici (la tessitrice Aracne trasformata in un ragno) – Wikipedia, pubblico dominio

Velázquez – La Sibilla, Museo del Prado – Wikipedia, pubblico dominio

Velázquez – Marte, Museo del Prado – Wikipedia, pubblico dominio

Velázquez – Ritratto di Maria Anna d’Asburgo – Wikipedia, pubblico dominio

Velázquez – Venere e Cupido – Wikipedia, pubblico dominio

Velázquez – La Fontana dei Tritoni – Wikipedia, pubblico dominio

Velázquez – Resa di Breda – Wikipedia, pubblico dominio

Velázquez – San Tommaso – Wikipedia, pubblico dominio

Velázquez – Santa Rufina – Wikipedia, pubblico dominio

Velázquez – San Giovanni Battista nel deserto – Wikipedia, pubblico dominio

Velázquez – L’Immacolata Concezione – Wikipedia, pubblico dominio

Velázquez – L’educazione della Vergine – Wikipedia, pubblico dominio

Velázquez – Incoronazione della Vergine – Wikipedia, pubblico dominio

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