La poesia siciliana è un tesoro inestimabile che riflette la ricca storia culturale, la profonda sensibilità emotiva e l’amore per la bellezza che caratterizzano la Sicilia e il suo popolo. Tra le opere più conosciute e amate, “E vui durmiti ancora” occupa un posto speciale. Questo componimento, divenuto celebre anche grazie alla sua trasposizione musicale, è una testimonianza toccante del legame tra poesia, musica e tradizione popolare.

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E vui durmiti ancora” è una poesia scritta nel 1910 da Giovanni Formisano, un poeta e scrittore nato a Catania. Formisano, attraverso i suoi versi, ha saputo catturare l’essenza dell’animo siciliano, intrecciando sentimenti d’amore, nostalgia e malinconia. La poesia è stata successivamente musicata da Gaetano Emanuel Calì, dando vita a una delle più belle e struggenti canzoni popolari siciliane.

La poesia è un canto d’amore dolce e struggente. Il narratore si rivolge alla sua amata con parole intrise di tenerezza, mentre la osserva dormire. La ripetizione della frase “E vui durmiti ancora” (E voi dormite ancora) esprime un misto di meraviglia e rimprovero affettuoso. Il sonno dell’amata diventa metafora di un momento di sospensione e pace, ma anche di un’assenza che il narratore vorrebbe colmare con la sua presenza e il suo amore.

Questa poesia riflette la semplicità e l’intensità delle emozioni, tipiche della cultura siciliana. L’amore viene descritto con immagini quotidiane ma profondamente evocative, e il linguaggio usato, in dialetto siciliano, amplifica l’autenticità del messaggio. È un amore che non si esprime con grandi gesti o parole pompose, ma attraverso la contemplazione, l’attesa e il desiderio.

Uno degli elementi più affascinanti di “E vui durmiti ancora” è proprio l’uso del dialetto siciliano. La scelta di esprimere i sentimenti in questa lingua sottolinea l’identità culturale e la connessione con le radici popolari. Il dialetto non è solo un mezzo di comunicazione, ma anche un modo per trasmettere emozioni in modo più diretto e autentico. Ogni parola è carica di un’intimità che sarebbe difficile rendere con la lingua italiana standard.

La musicalità intrinseca dei versi di Formisano ha reso naturale la loro trasposizione in melodia. La versione musicata di Calì ha contribuito a trasformare “E vui durmiti ancora” in una canzone senza tempo, amata non solo in Sicilia, ma anche nel resto d’Italia e all’estero. Cantata da artisti come Rosa Balistreri, la canzone ha mantenuto viva la tradizione e ha fatto conoscere la poesia siciliana a un pubblico più ampio.

Su Youtube troviamo una simpatica accoppiata: Fiorello e Andrea Bocelli interpretano “E vui durmiti ancora”

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