Nelle acque del Mediterraneo, tra alghe e silenzio, giace una colossale struttura sommersa: è ciò che resta del leggendario Faro di Alessandria, una delle sette meraviglie del mondo antico..

Ricostruzione 3D del Faro di Alessandria – Wikipedia – User: SciVi 3D studio, opera propria rilasciata con licenza CC BY-SA 4.0
Costruito sull’isola di Faro, di fronte alla nuova città fondata da Alessandro Magno nel 332 a.C., il faro fu progettato da Sostrato di Cnido sotto i Tolomei.
Collegato alla costa da una diga lunga oltre un chilometro, sorgeva all’ingresso del porto di Alessandria, divenendo simbolo e guida per i naviganti. La costruzione iniziò attorno al 297 a.C. e fu completata tra il 280 e il 279 a.C., durante il regno di Tolomeo II Filadelfo.

Il faro di Alessandria in un’illustrazione di Maarten van Heemskerck – Wikipedia, pubblico dominio
La torre era composta da tre livelli sovrapposti: una base quadrata alta 60 metri, un corpo centrale ottagonale di 30 metri e una torre cilindrica di 15 metri, sormontata da una statua, forse di Zeus o dello stesso Alessandro.
La sua altezza complessiva superava i 120 metri, pari a un moderno edificio di 45 piani. All’interno, centinaia di stanze costituivano una fortezza, mentre sulla sommità bruciava un grande fuoco, la cui luce poteva essere vista fino a 50 km di distanza. Specchi metallici concavi, forse ideati da Archimede, ne amplificavano il bagliore.
Consacrato “agli dei salvatori”, probabilmente i Dioscuri, il Faro divenne subito famoso nel mondo antico. Monete, mosaici e testi classici ce ne restituiscono l’immagine: possenti Tritoni agli angoli, statue divine e la figura di Zeus Soter sopra l’ingresso.
Nel tempo, il faro sopravvisse a guerre e dominazioni. I Romani lo mantennero attivo e vi edificarono un tempio dedicato a Iside, protettrice dei marinai.
In epoca islamica, la parte superiore fu abbattuta per costruire una moschea. I terremoti del XIV secolo ne causarono il crollo definitivo, e le sue pietre furono riutilizzate per edificare il Forte Qait Bey, che oggi sorge sul suo sito.

Antonio Tempesta – Il faro di Alessandria – Wikipedia, pubblico dominio
Il Faro di Alessandria divenne il modello per tutte le torri faro successive del Mediterraneo, sebbene nessuna ne eguagliò mai la maestosità. La sua ultima raffigurazione sopravvive in un mosaico veneziano del 1200, nella cappella di San Zeno, che lo ritrae mentre accoglie l’Evangelista Marco.
Oggi, la sua memoria vive ad Alessandria in una scultura moderna accanto alle catacombe di Kom es-Shafur. E forse, in un futuro non lontano, potremo vederlo rinascere: il governo egiziano ha proposto un progetto per la sua ricostruzione, riportando alla luce una delle più grandi meraviglie dell’antichità.
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