Enrico VIII Tudor nacque il 28 giugno 1491 a Greenwich, in Inghilterra, figlio del re Enrico VII Tudor e della regina Elisabetta di York. Fin da bambino ricevette numerosi titoli: a soli tre anni fu nominato Conestabile del Castello di Dover e Lord Guardiano dei Cinque Porti, mentre l’anno successivo divenne Duca di York. Nel corso degli anni accumulò ulteriori onorificenze, tra cui quelle di Conte Maresciallo e Lord Luogotenente.

Ritratto di Caterina d’Aragona – National Portrait Gallery, Londra – Wikipedia, pubblico dominio

Nel 1501 partecipò al matrimonio del fratello maggiore, Arturo, erede al trono d’Inghilterra, con Caterina d’Aragona. Tuttavia, pochi mesi dopo, Arturo morì a causa di un’infezione, lasciando Enrico, appena undicenne, come nuovo erede al trono.

Nei primi anni del suo regno, Enrico VIII governò con il supporto del vescovo di Winchester, Richard Fox, dell’arcivescovo William Warham e, successivamente, del cardinale Thomas Wolsey, la cui influenza si rivelò determinante.

Fu proprio su consiglio di Wolsey che l’Inghilterra aderì alla Lega Santa, un’alleanza promossa da papa Giulio II per contrastare l’espansionismo del re di Francia Luigi XII.

Oltre all’Inghilterra, la Lega comprendeva anche Massimiliano I, imperatore del Sacro Romano Impero, e Ferdinando II d’Aragona.

Dopo aver tentato di conquistare le città di Thérouanne e Tournay, nel 1514 Enrico VIII negoziò una pace con la Francia.

Hans Holbein il Giovane – Enrico VIII a quarantanove anni – Galleria Nazionale d’Arte Antica, Roma – Wikipedia, pubblico dominio

Alla morte di Luigi XII, il trono passò a Francesco I, che presto si scontrò con l’imperatore Carlo V.
Nel 1520 il re francese cercò di allearsi con Enrico VIII, ma il sovrano inglese preferì schierarsi con Carlo V, appoggiandolo militarmente durante il conflitto.

Il mancato arrivo di un erede maschio divenne un’ossessione per Enrico VIII. Caterina d’Aragona partorì due figli maschi, entrambi morti poco dopo la nascita, e una figlia femmina, Maria, che passerà alla storia come “Maria la Sanguinaria“.
Nel 1527, preoccupato per la successione, Enrico decise di chiedere a papa Clemente VII l’annullamento del matrimonio.
Il pontefice si trovava però in una posizione delicata, poiché Caterina era la zia di Carlo V, il potente imperatore del Sacro Romano Impero.
Il cardinale Wolsey e l’arcivescovo di Salisbury, Lorenzo Campeggio, tentarono di ottenere l’annullamento, ma le pressioni di Carlo V impedirono qualsiasi soluzione. Incapace di risolvere la questione, Wolsey perse il favore del re e cadde in disgrazia nel 1530.

A questo punto, Enrico VIII si rivolse a Thomas Cranmer, professore dell’Università di Cambridge, che suggerì di consultare le università inglesi. Queste dichiararono il matrimonio con Caterina impuro, poiché lei era stata la moglie del fratello defunto e non era riuscita a garantire un erede maschio. Forte di questo sostegno, Enrico prese in mano la situazione e nel 1531 emanò l’Atto di Supremazia, dichiarandosi Capo Supremo della Chiesa d’Inghilterra.
Il Parlamento approvò la legge, sancendo la separazione definitiva dalla Chiesa di Roma.

Nel 1532 Enrico ordinò che i tributi destinati alla Santa Sede venissero versati alla Corona inglese. Nel frattempo, Cranmer fu nominato arcivescovo di Canterbury e annullò ufficialmente il matrimonio con Caterina.

Ritratto di Anna Bolena, probabilmente basato su un ritratto contemporaneo che andò perduto. – National Portrait Gallery, Londra – Wikipedia, pubblico dominio

Nel 1533 Enrico sposò Anna Bolena, che poco dopo diede alla luce una figlia, Elisabetta. Il papa Clemente VII reagì con durezza: scomunicò il sovrano, la sua nuova moglie e l’arcivescovo Cranmer, e interdisse l’Inghilterra dalla comunità cristiana.

Hans Holbein il Giovane – Ritratto di Thomas Cromwell – Wikipedia, pubblico dominio

Nel 1534 il Parlamento inglese approvò l’Atto di Successione, che stabiliva che la discendenza reale passasse ai figli di Anna Bolena.
Il distacco tra la Chiesa inglese e quella romana divenne definitivo quando Thomas Cromwell, il nuovo consigliere del re, fece approvare una legge per confiscare i beni dei monasteri cattolici in Inghilterra.

Tuttavia, Anna Bolena non riuscì a dare un erede maschio al sovrano, il quale iniziò una relazione con Jane Seymour.
Nel 1536 Anna, accusata di tradimento e stregoneria, fu condannata a morte. Il giorno dopo la sua esecuzione, Enrico VIII sposò Jane Seymour, che finalmente gli diede un figlio maschio, Edoardo VI.

Dopo la morte di Jane Seymour, Enrico VIII sposò nel 1540 Anna di Clèves, una principessa tedesca. Il matrimonio si rivelò un disastro e durò solo pochi mesi. Nello stesso anno il re sposò Caterina Howard, ma la giovane regina fu giustiziata per adulterio nel 1542. L’ultima moglie del sovrano fu Caterina Parr, che riuscì a sopravvivere al matrimonio e lo accompagnò fino alla morte.

Negli ultimi anni del suo regno, Enrico VIII consolidò il potere della Corona: annesse il Galles all’Inghilterra, sottomise l’Irlanda e riorganizzò il Parlamento, aumentando il potere delle due Camere. Grazie alla mediazione di Caterina Parr, riuscì a riconciliarsi con le figlie Maria ed Elisabetta, che furono reintegrate nella linea di successione.

Il 28 gennaio 1547, Enrico VIII morì a Londra. Le cause della sua morte furono attribuite a una grave ferita riportata in un incidente, che aggravò la gotta e il diabete di cui soffriva da tempo.

Il suo regno segnò una svolta epocale per l’Inghilterra: con la rottura dalla Chiesa di Roma e la creazione della Chiesa anglicana, Enrico VIII cambiò per sempre il corso della storia britannica e religiosa.

 

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